La recente entrata di Libra nel mercato cripto ha fornito ben più di uno scossone. Da una parte è stata lo specchio di un timore generale per una
La recente entrata di Libra nel mercato cripto ha fornito ben più di uno scossone.
Da una parte è stata lo specchio di un timore generale per una potenziale sostituzione permanente della valuta fiat, dall’altra ha sensibilizzato sempre più persone sulla questione cripto, alimentando ancor di più quella dicotomia favorevoli-contrari molto spesso arricchita da cambi di fazioni e colpi di scena.
Nell’alveo di questo contesto modulare s’inserisce proprio il contributo di Erik Voorhees, ceo di ShapeShift e iniziale detrattore di Libra, della sua struttura di business e del suo programma in generale.
Il n.1 del peculiare exchange svizzero (la società non raccoglie dati personali sui suoi clienti e scambia criptovalute senza mai depositare denaro sui profili) ha preso posizione sul diktat statunitense di bloccare Facebook e affini dal creare una valuta in-house.
In una recente intervista, Voorhees ha affermato: “Adoro vedere quanto sia scomodo per questi governi. È la miglior cosa dell’annuncio di Libra finora”.
Non lesinando espressioni colorite, ha paragonato l’esistenza del Bitcoin a “una rana in una pentola” e ha puntualizzato che mentre il governo USA alimenta le preoccupazioni relative a privacy e normative, l’intento principale dietro il ban potrebbe essere relativo all’effetto della cripto aziendale sulla forza futura del dollaro.
Voorhees si esprime anche in riferimento alla lettera formale inviata dal Comitato sui Servizi Finanziari della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti alle alte sfere di Facebook.
È bene andare con ordine.
La comunicazione di cui sopra è stata fatta pervenire all’amministratore delegato di Facebook, Mark Zuckerberg, al direttore operativo Sheryl Sandberg e al coordinatore del progetto David Marcus.
Con la presente si richiede l’interruzione del progetto Libra fino a che lo stesso non sia reso sicuro e scevro di qualunque tipo di problematica che mini la sicurezza di mercati e fruitori.
Nel dettaglio, si contesta alla nuova criptovaluta il rischio di “portare alla nascita di un nuovo sistema finanziario globale, con sede in Svizzera, in competizione con il dollaro e le politiche monetarie statunitensi”.
Non solo.
L’eventualità che Libra conosca il successo auspicato dai promotori fa rima con “serie preoccupazioni legate alla privacy, al trading, alla sicurezza nazionale e alle politiche monetarie, non soltanto per gli oltre due miliardi di utenti di Facebook, ma anche per investitori, consumatori e l’intera economia mondiale”.
A riprova di quanto riportato sopra, il Comitato sottolinea che “se prodotti e servizi come questo non venissero regolamentati in maniera adeguata, lasciati liberi di operare senza una supervisione sufficiente, potrebbero rappresentare un notevole rischio per la stabilità finanziaria statunitense e globale”.
In conclusione, si invitano i 29 di Libra a cessare “immediatamente i piani d’implementazione”.
La disamina sull’ammonimento del Comitato sui Servizi Finanziari della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti trova un fondamento quasi autoreferenziale, per cui non pare opportuno aggiungere ulteriori riflessioni che sembrerebbero ad abundantiam.
Quel che rileva è quanto commentato da Voorhees al riguardo: “Non sono veramente preoccupati che alle persone non piaccia Libra, perché questo sarebbe gestito dal mercato. Sono preoccupati che alle persone piaccia”.
Contrariamente alla sua opinione iniziale sul progetto Libra, Voorhees diffonde anche la propria convinzione nel supportare un simile progetto in divenire perché crede possa aiutare nella crescita e nella maturazione dell’intero spazio criptovalutario.
In più, il sistema di pagamento transfrontaliero di Libra avrebbe anche l’abilità di superare ogni istituzione finanziaria in termini di clientela e costi transazionali.
La partita sembra sempre più da giocarsi sul piano della conformità normativa, seppur sia abbastanza chiaro come da Washington la preoccupazione maggiore sia da ritrovarsi nella stabilità sistemica, una stabilità che secondo l’establishment sarebbe minacciata alla radice da una moneta digitale supplementare che in futuro potrebbe davvero compromettere l’economia monetaria.
La risposta di Libra Association non si farà attendere.
Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.