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Criptovalute: Libra e i suoi detrattori –parte prima-

Da
Lorenzo Cuzzani
Pubblicato: Jun 22, 2019, 10:08 GMT+00:00

L'orientamento di alcuni paesi su Libra

Partner di Libra coin

Come anticipato ieri, la nuova criptovaluta lanciata da Facebook e da altre 28 realtà leader nei rispettivi settori (servizi finanziari, telecomunicazioni, exchange, fondi vari), non è stata esente da critiche.

Ancor prima di essere investita di un annuncio ufficiale, Libra catalizza l’attenzione dell’osservatore istituzionale trovando un fronte compatto di ostracismo.

Sono diversi i Paesi che adducono dubbi (per usare un eufemismo) sul progetto criptovalutario in essere e sui suoi risvolti a livello sistemico.

Guidano il gruppo degli scontenti gli Stati Uniti d’America. Un dissenso espresso chiaramente, seppur in maniera pacata, dal presidente della Federal Reserve (Fed), Jerome Powell, il quale analizza la situazione e ammonisce che la società odierna non sia ancora pronta a sostituire con le criptovalute il denaro conosciuto nella sua forma tradizionale.

Sebbene non ci sia timore da parte della Fed che Libra possa in qualche modo indebolire il controllo della stessa banca centrale sull’economia, Powell ammette come l’ente di vigilanza sia sempre attento al fiorire di nuove tecnologie in ambito finanziario, proprio per favorirne il controllo: “Facebook ha discusso dei propri piani con organi di regolamentazione e autorità di vigilanza di tutto il mondo, e questo include anche noi. È qualcosa che stiamo studiando attentamente. Incontriamo continuamente una vasta gamma di aziende private operanti nel settore della tecnologia finanziaria, è presente parecchia innovazione in questa industria”.

Di tenore meno elastico ma decisamente più rigido appare la posizione di Maxine Waters, membro del Comitato per i Servizi finanziari della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti.

La democratica per lo stato della California ha formalmente richiesto l’interruzione dello sviluppo di Libra.

L’assunto su cui si fonda una simile richiesta è da ritrovarsi in quanto segue: “Considerando il passato travagliato della compagnia, richiedo che Facebook accetti la sospensione di ogni sviluppo della criptovaluta, fino a che il Congresso e gli organi di regolamentazione non avranno avuto l’opportunità di esaminare potenziali problematiche e prendere una decisione a riguardo.”

Un orientamento molto forte che trova al contrario parere più favorevole in un altro membro del Comitato dei Servizi Finanziari, il deputato Patrick McHenry, che sul punto così si esprime: “In quanto responsabili delle politiche, è nostro compito comprendere Project Libra. Dobbiamo andare oltre le voci e le speculazioni e aprire al più presto un dibattito per valutare il progetto e il suo potenziale impatto senza precedenti sul sistema finanziario globale”.

Il repubblicano del Nord Carolina lascia intravedere un’apertura verso una soluzione di confronto, nonostante sia chiara l’apprensione verso conseguenze non meglio precisate. Chiaramente non definite direttamente, ma risulta palese come la preoccupazione istituzionale maggiore sia verso la sicurezza dei depositi, delle informazioni, della stabilità del sistema, della questione fiscale e molto altro.

Preoccupazioni esposte a chiare lettere dal governatore della Bank of England (BoE), Mark Carney, secondo cui il progetto è interessante “ma le nostre aspettative dal punto di vista normativo, della sicurezza e della generale solidità del prodotto sono molto alte”.

Al riguardo gli fa eco Bruno Le Maire, ministro francese dell’Economia e delle Finanze, secondo cui Libra “non può e non deve diventare una moneta sovrana”.

Il n.1 del Tesoro d’oltralpe si dice convinto che Libra minerebbe la sovranità degli stati e il diritto di emettere moneta non dovrebbe mai essere riconosciuto a privati.

Sono da inserirsi in questo contesto le richieste (per ora sconosciute) di garanzia fatte pervenire a Libra Association.

Il quadro che ne deriva è di alte barricate alzate per arginare il nuovo alfiere criptovalutario.

Domani vedremo il caso della Russia e analizzeremo cosa si celi dietro un orientamento così stringente.

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

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