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L’euro, il dollaro e il Pil degli Stati Uniti sono al centro dell’attenzione

Da
Bob Mason
Pubblicato: Jul 28, 2017, 17:52 GMT+00:00

Nella giornata di giovedì, il dollaro è riuscito a muoversi in rialzo dello 0,2%, risalendo dal minimi degli ultimi quattordici mesi. La mossa è stata

L’euro, il dollaro e il Pil degli Stati Uniti sono al centro dell’attenzione

Nella giornata di giovedì, il dollaro è riuscito a muoversi in rialzo dello 0,2%, risalendo dal minimi degli ultimi quattordici mesi. La mossa è stata provocata da acquisti opportunistici, stimolati dai minimi toccati dal dollaro, e dai dati sugli ordini di beni durevoli, risultati superiori alle previsioni. Tale risultato, che segna un incremento del 6,5%, ha fatto aumentare i rendimenti dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti.

Nel secondo trimestre, gli investimenti delle imprese sono cresciuti. Il Pil degli Stati Uniti, che verrà pubblicato nella giornata di oggi, potrebbe, quindi, superare le aspettative. Ciò porterebbe i mercati a mutare opinione sulla politica monetaria della Fed. Nella giornata di mercoledì, la dichiarazione del Fomc e l’assenza di una data concreta in cui avviare la correzione del bilancio della banca centrale degli Stati Uniti avevano trascinato il dollaro in netto ribasso.

Proprio quando si pensava che il crollo del dollaro era destinato a continuare, i dati sugli Stati Uniti hanno sorpreso i mercati. Ora, la domanda è se i mercati siano pronti ad accogliere una lettura del Pil nettamente positiva.

Nel corso della settimana, il prezzo del greggio è aumentato, spinto dall’esito del vertice dell’Opec e dal continuo declino delle scorte degli Stati Uniti. Tale contrazione avrà effetti certamente positivi sull’inflazione principale. A quanto pare, la Fed assegna alle conseguenze del prezzo del petrolio sull’inflazione maggiore importanza di quanto faccia la Bce, che si concentra più sui dati core.

Al momento, i mercati paiono trovarsi in un limbo, con un continuo mutamento della fiducia nella politica monetaria delle banche centrali. I dati sul Pil di Francia, Spagna e Stati Uniti, che verranno pubblicati nella giornata di oggi, daranno maggiori indicazioni sugli sviluppi dei prossimi mesi, specialmente per quanto riguarda la Bce e la Fed. Nel frattempo, vi è notevole incertezza circa la riunione del Comitato per la Politica Monetaria della Banca d’Inghilterra, che terrà nella prossima settimana. Dopo le recenti dichiarazioni da falchi, Carney e i membri del Comitato hanno, infatti, fornito ben poche indicazioni.

I dati sul Regno Unito pubblicati nella mattinata di oggi sono stati limitati all’indice dei prezzi delle abitazioni, che difficilmente influiranno sulla politica monetaria della Banca d’Inghilterra. Ciò considerato, l’attenzione si concentrerà sul dollaro e sull’euro. I dati sull’Eurozona includono la spesa per i consumi della Francia per il mese di giugno, i dati preliminari sull’inflazione di giugno ed il Pil di Francia e Spagna.

Secondo le aspettative, durante il secondo trimestre, le economie di Francia e Spagna dovrebbero avere sperimentato un’accelerazione. Ciò sarebbe coerente con la correzione al rialzo delle previsioni di crescita del Fmi. Per certo, un dato deludente peserebbe gravemente sull’euro. Così fosse, i mercati verrebbero portati a pensare che la Bce non muterà la politica monetaria nel breve periodo. Oltre al Pil, i dati preliminari sull’inflazione devono rimanere stabili, in particolare se si considera che Draghi ha riconosciuto il miglioramento delle condizioni economiche. L’inflazione continua, dunque, a costituire la questione principale.

A ogni modo, il dato di maggiore importanza è il Pil degli Stati Uniti. A fronte di tale lettura, l’indice definitivo della fiducia dei consumatori per il mese di luglio elaborato dalla University of Michigan assume scarsa rilevanza.

Considerati i dati sul commercio e sugli investimenti delle imprese, il Pil dovrebbe provocare un rimbalzo del dollaro. Tuttavia, tutto dipende dal dato reale. Per ora, il cambio tra euro e dollaro favorisce la moneta unica europea. Il Pil della Francia è, infatti, risultato coerente con le aspettative, mostrando un incremento della crescita nel secondo trimestre.

Alla redazione di questo articolo, l’indice del dollaro spot toccava quota 93,814, segnando un ribasso dello 0,05%,. L’euro guadagnava lo 0,19% per raggiungere gli 1,16994$, spinto dagli ottimi risultati del Pil della Francia.

Sull'Autore

Bob Masonauthor

Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.

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