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Le Materie Prime Scendono Mentre L’assalto Del Dollaro Aumenta

Da:
Colin First
Pubblicato: May 5, 2017, 09:16 GMT+00:00

Nelle previsioni degli ultimi giorni abbiamo detto che i prezzi del metallo aurifero appaiono deboli e i trader avrebbero bisogno di un segnale di rottura

Le Materie Prime Scendono Mentre L’assalto Del Dollaro Aumenta

Nelle previsioni degli ultimi giorni abbiamo detto che i prezzi del metallo aurifero appaiono deboli e i trader avrebbero bisogno di un segnale di rottura del supporto oppure di un balzo prima di lasciarsi coinvolgere con una negoziazione del metallo aurifero. Più esattamente, ieri abbiamo indicato che, con la rottura del forte supporto nella regione dei 1248$, ci sarebbero state poche probabilità di assistere a un recupero dei prezzi dell’oro, e il prossimo obiettivo dei prezzi dovrebbe essere in prossimità della regione dei 1220$. Questo è quanto accaduto esattamente ieri con i prezzi che hanno proseguito nella loro corsa ribassista e ora vengono negoziati al livello dei 1227$, mentre scriviamo.

I Prezzi dell’Oro scendono

La debolezza del metallo prezioso è stata determinata da una combinazione di fattori, incluso il fatto che, nel corso degli ultimi giorni, il dollaro si è rafforzato stabilmente su tutta la linea. La moneta statunitense è stata aiutata dalla relazione del FOMC e da alcuni dati positivi, come il rapporto sull’occupazione dell’ADP e anche dai dati relativi ai sussidi di disoccupazione. Questi dati favorevoli hanno sostenuto il mercato portandolo a privilegiare il dollaro e a ritenere che, nella sua relazione, il FOMC abbia mostrato segnali di un probabile innalzamento dei tassi d’interesse statunitensi a giugno. Quindi i trader hanno cominciato a scontare il prezzo della moneta in tale previsione; tutti questi elementi sono stati responsabili della caduta dei prezzi del metallo aurifero, che hanno raggiunto la regione dei 1220 in modo piuttosto repentino.

In questa regione dovremmo aspettarci qualche supporto nel breve termine, ma con i dati dell’NFP, quelli sulle retribuzioni e le dichiarazioni di alcuni membri della Fed che verranno resi noti oggi, possiamo aspettarci una forte volatilità sui mercati auriferi. Consigliamo ai trader di rimanere in disparte e valutare l’azione di prezzo prima di effettuare una negoziazione.

Ieri i prezzi del petrolio hanno continuato a muoversi in ribasso e hanno facilmente raggiunto il nostro obiettivo di breve termine al livello dei 47$; hanno poi proseguito con un ulteriore ribasso e ora il combustibile viene negoziato appena sopra il livello dei 45$, mentre scriviamo. Ci sono state alcune notizie che indicano che l’accordo dell’OPEC sui tagli alla produzione possa proseguire oltre la metà di quest’anno e alcuni Paesi membri potrebbero tendere a ridurre la produzione in modo maggiore rispetto a quanto previsto, tuttavia il mercato sembra non doversene curare. C’è stato un breve balzo a seguito della notizia, ma è subito rientrato, e il mercato ha deciso che l’incremento della produzione in Libia e i dati in uscita avranno un peso sufficiente per non tener conto di un proseguimento dell’accordo sui tagli alle estrazioni e hanno liquidato le posizioni su questa materia prima.

Ieri anche i prezzi dell’argento si sono mossi in ribasso, a seguito del rafforzamento del dollaro e della debolezza mostrata dai mercati delle materie prime. Per il breve periodo, sebbene la regione intorno ai 15,9$ dovrebbe fungere da sostegno nel caso di una correzione, un eventuale balzo troverebbe un limite al livello dei 17$.

Sull'Autore

Colin First è stato coinvolto nel settore FX per 14 anni lavorando in varie vesti come trader, gestore di fondi, rivenditore e analista. Si è specializzato nello sviluppo di strategie di trading ed è appassionato di  FX e servizi finanziari. Colin mantiene un blog in cui discute su diversi argomenti relativi al FX.

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