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Le banche centrali muovono il dollaro e la sterlina

Da:
Bob Mason
Pubblicato: Jun 20, 2017, 13:03 UTC

In un'altra giornata priva di dati rilevanti, le banche centrali tornano al centro dell'attenzione. Il dollaro è stato spinto in rialzo dai toni da falco

Le banche centrali muovono il dollaro e la sterlina

In un’altra giornata priva di dati rilevanti, le banche centrali tornano al centro dell’attenzione. Il dollaro è stato spinto in rialzo dai toni da falco che hanno distinto le dichiarazioni rilasciate da Dudley, membro del Fomc con diritto di voto, nella giornata di lunedì. Dudley, presidente della Fed di Chicago con diritto di voto, ha messo in guardia la banca centrale degli Stati Uniti da un rallentamento nell’innalzamento dei tassi.

Sempre nella giornata di lunedì, Evans, membro del Fomc e presidente della Fed di New York, ha ribadito le affermazioni di Dudley, ma adottando un approccio più prudente. Nel tentativo di distrarre l’attenzione dei mercati dal numero di manovre restrittive, il presidente della Fed di New York si è, infatti, limitato ad affermare il proprio appoggio a un graduale innalzamento dei tassi unito a una lenta correzione del bilancio della Fed.

Le ultime dichiarazioni dei membri del Fomc, tra cui la preoccupazione di Kaplan per l’inflazione e il disaccordo tra Kashkari e Yellen sulla scarsa inflazione, riflettono certamente il profondo dissenso all’interno della Fed sulla politica monetaria. A ogni modo, le affermazioni di Kashkari, una delle principali colombe del Fomc, hanno scarsa influenza sul dollaro.

L’indice del dollaro spot ha reagito alle dichiarazioni di Dudley, muovendosi in ribasso. L’euro si è deprezzato, scendendo ben al di sotto degli 1,12$. Durante la prima parte della giornata, l’indice del dollaro spot è riuscito a proseguire lungo la tendenza al rialzo, guadagnando lo 0,01% per attestarsi a quota 97,562. I dati sugli Stati Uniti sono limitati al conto corrente del primo trimestre e a un intervento di Rosengren, membro del Fomc privo del diritto di voto.

Dopo le dichiarazioni rese da Fischer, il vicepresidente della Fed nella mattinata di oggi, i mercati hanno ben poco da prendere in considerazione oltre ai dati sul conto corrente, che dovrebbero influire sull’andamento del dollaro. Fischer non si è soffermato sulla politica monetaria, quanto sul settore edilizio, sull’aumento del prezzo delle abitazioni e del debito in un contesto di bassi tassi di interesse. Tuttavia, le affermazioni del vicepresidente della Fed hanno esercitato scarsa influenza sul dollaro.

Nel Regno Unito, la situazione è caratterizzata da maggiore volatilità. Carney ha fatto la sua parte per influire sull’andamento della sterlina, annullando ogni speranza di una manovra restrittiva nel breve periodo. Di conseguenza, la sterlina ha perso lo 0,2% per scendere a 1,26776$. Carney ha fatto riferimento alla debole crescita dei salari e alla forza della pressione inflazionistica, cui si accompagna l’incertezza sull’andamento dell’economia del Regno Unito dopo l’avvio dei negoziati sulla Brexit tra Londra e Bruxelles.

Nonostante il deprezzamento della sterlina provocato dalle sue dichiarazioni, Carney ha riconosciuto che la tolleranza del Comitato per la Politica Monetaria nei confronti dell’aumento dell’inflazione sta giungendo al termine. Ciò suggerisce che una manovra restrittiva potrebbe venire attuata prima di quanto previsto dai mercati. In conclusione, Carney ha aggiunto che le modifiche ai tassi di interesse saranno limitate e graduali.

Il supporto per il dollaro è chiaramente evidente. Tuttavia, l’euro potrebbe recuperare le perdite intragiornaliere. Per quanto riguarda la sterlina, più i negoziati sulla Brexit seguiranno un iter positivo, meno negativo sarà il loro impatto sull’economia britannica. Durante la settimana, l’euro si è mosso in ribasso nonostante gli indicatori continuino a sostenere previsioni positive per l’economia dell’Eurozona, rafforzando la posizione di Draghi e lasciando il sentimento dei mercati diviso tra la politica economica e le aspettative di crescita.

Sull'Autore

Bob Masonauthor

Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.

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