Durante la giornata di oggi, al termine della prima metà dell'anno, i mercati hanno diversi dati da considerare, tra cui quelli sull'Eurozona, sul Regno
Durante la giornata di oggi, al termine della prima metà dell’anno, i mercati hanno diversi dati da considerare, tra cui quelli sull’Eurozona, sul Regno Unito e sugli Stati Uniti.
Ultimamente, le banche centrali paiono dedicare minore attenzione alla scarsa inflazione. Tuttavia, i dati preliminari sull’Eurozona per il mese di giugno verranno difficilmente ignorati, con l’euro che arresta la sua recente corsa al rialzo, durata per quattro giorni dall’inizio della settimana.
I dati di giugno dovrebbero mostrare un lieve aumento dell’inflazione, che avrebbe effetti positivi sull’euro. Tuttavia, l’inflazione core continua a diminuire, attestandosi ben al di sotto del tasso obiettivo fissato dalla Bce.
Draghi potrebbe ha sminuito la preoccupazione della Bce per l’inflazione, portando l’euro a 1,14$. A ogni modo, anche nel caso di una manovra restrittiva nella seconda metà dell’anno, nel breve periodo, la politica monetaria continuerà a essere notevolmente accomodante.
Il deprezzamento del dollaro pare essersi concluso. I mercati hanno, infatti, concentrato l’attenzione sulle dichiarazioni delle banche centrali, spingendo il dollaro in rialzo durante la sessione europea. L’indice del dollaro spot ha recuperato lo 0,12%, risalendo dal minimo intragiornaliero di quota 95,47 a quota 95,739. Il rialzo è ampiamente attribuito al deprezzamento dell’euro, che ha perso lo 0,27% per attestarsi a 1,14099$.
I dati positivi sulla fiducia dei consumatori in Germania e Francia, pubblicati nella mattinata di oggi, non hanno influito particolarmente sull’andamento dell’euro. Con i mercati in attesa delle letture sugli Stati Uniti, diffusi nel pomeriggio, i guadagni sono, infatti, stati di breve durata.
Per i mercati, i dati sull’inflazione degli Stati Uniti sono notevolmente più importanti delle letture preliminari dell’Eurozona. Intanto, i membri del Fomc discutono sulla necessità di un’ulteriore manovra restrittiva in un contesto di inflazione in calo. Nella giornata di giovedì, quanti investono sul rialzo del dollaro hanno potuto gioire dei dati della terza stima del Pil del primo trimestre, che hanno superato sia quelli della seconda stima sia le previsioni.
Nel pomeriggio di oggi, verrà pubblicato l’indice core dei prezzi della spesa per i consumi individuali, misura dell’inflazione adottata dalla Fed. Secondo le previsioni, il mese di maggio dovrebbe registrare una flessione. Il dollaro potrebbe, quindi, muoversi in ribasso.
La conclusione di questo semestre è certamente interessante. Probabilmente, nella seconda metà dell’anno, la volatilità del dollaro aumenterà, mentre io mercati continuano a valutare l’andamento dell’economia degli Stati Uniti e le possibili mosse della Fed in politica monetaria. Intanto, il deprezzamento del dollaro è positivo sia per l’economia sia per l’inflazione.
In attesa dei dati sull’Eurozona e sull’inflazione, la sterlina sarà al centro dell’attenzione. Verranno, infatti, pubblicati la stima definitiva del Pil del primo trimestre e i dati sugli investimenti delle imprese. Con i dati sul Pil corretti al rialzo e con Carney che pare schierarsi con i falchi, dati positivi forniranno ulteriori conferme a quanti ritengono che una manovra restrittiva della Banca d’Inghilterra sia imminente. L sterlina ha guadagnato lo 0,08%, portandosi a 1,30173$. Per il resto della sessione, l’andamento della valuta britannica dipenderà dai dati pubblicati. Se questi fossero deludenti o negativi, la sterlina potrebbe muoversi in ribasso e i falchi della Banca d’Inghilterra potrebbero vedersi costretti a riconsiderare le loro posizioni.
Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.