Nella giornata di giovedì, i mercati asiatici hanno proseguito lungo la tendenza al rialzo già sperimentata dalle borse europee e statunitensi. Il Nikkei
Nella giornata di giovedì, i mercati asiatici hanno proseguito lungo la tendenza al rialzo già sperimentata dalle borse europee e statunitensi. Il Nikkei ha chiuso a quota 20000, che non veniva raggiunta dalla fine del 2015. L’indice è stato sostenuto dal miglioramento delle previsioni economiche dovuto ai dati positivi pubblicati nel corso della settimana. Tra questi, vi sono la spesa in conto capitale del primo trimestre e il rimbalzo della produzione industriale nel mese di aprile.
Al rialzo del Nikkei e dei titoli delle imprese esportatrici nipponiche ha contribuito anche il deprezzamento dello yen, dovuto all’incremento della propensione al rischio. Negli ultimi tempi, le aziende giapponesi si erano trovate in difficoltà. Ora, tuttavia, la crescita dei profitti delle aziende nipponiche non può essere ignorata dalla concorrenza statunitense. Il deprezzamento del dollaro nella prima metà dell’atto dovrebbe sostenere gli utili delle società esportatrici. Al contempo, nella prima parte del secondo trimestre, i consumi interni paiono aumentare.
I dati di Adp sulla variazione dell’occupazione nei settori non agricoli per il mese di maggio, pubblicati nella giornata di giovedì, hanno spinto il dollaro in rialzo e stimolato la propensione al rischio. A ogni modo, tutto dipende dai dati che il governo federale diffonderà nella giornata di oggi. La crescita dei salari sarà determinante per capire se la Fed attuerà o meno una manovra restrittiva. Per confermare le previsioni positive sull’inflazione e la domanda interna, i salari devono, infatti, registrare un aumento.
I mercati sono sempre meno convinti della capacità di Trump di attuare le promesse della sua campagna elettorale: in particolare, la riforma del sistema tributario e le misure di stimolo. Tuttavia, considerato il miglioramento dell’economia degli Stati Uniti nella prima parte del secondo trimestre, l’andamento positivo del mercato del lavoro pare indicare che le previsioni di breve periodo rimangono positive. Si attende, infatti, un rimbalzo dai risultati deludenti del primo trimestre, stimolato dalla spesa per i consumi, qualora i dati sulle buste paga dei settori non agricoli diffusi nella giornata di oggi confermino quelli pubblicati ieri da Adp.
Con il mercato del lavoro che continua a migliorare, la crescita dei salari deve aumentare. In tal modo, la Fed potrebbe cessare di preoccuparsi dei persistenti problemi di capacità, in particolare con il tasso di disoccupazione al 4,4%.
Se positivi, i dati di oggi rafforzerebbero l’ipotesi di una manovra restrittiva a giugno, nonostante la preoccupazione per la scarsa inflazione.
Durante la sessione asiatica, l’ottimismo diffuso dai dati di Adp ha spinto le borse in rialzo. I mercati di Europa e Stati Uniti dovrebbero seguire la medesima tendenza positiva. In attesa dei dati del governo federale, il dollaro dovrebbe, invece, essere relativamente vincolato alla gamma di oscillazione. Negoziando il dollaro, i mercati potrebbero già ampiamente considerato una manovra restrittiva a giugno. Se positivi, i risultati di oggi sosteranno l’indice del dollaro spot, portandolo a quota 98 prima della riunione del Fomc di giugno.
Nel Regno Unito, manca una settimana alle elezioni dell’8 giugno. La consultazione elettorale, unita al potere negoziale di Londra nelle trattative con l’UE sulla Brexit, hanno naturalmente effetto sulla sterlina. Dopo la pubblicazione dell’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero per il mese di maggio, che registra una lieve flessione, ma supera le aspettative, i dati economici di oggi sono limitati all’indice dei direttori degli acquisti del settore edilizio per il mese di maggio. Il risultato dovrebbe registrare una lieve contrazione rispetto alla lettura di aprile. A meno di un netto declino, i dati dovrebbero avere un impatto limitato sulla sterlina. Ora, l’attenzione si concentra sui sondaggi e sulla possibilità che il partito conservatore ottenga la maggioranza necessaria per negoziare la Brexit come annunciata dalla primo ministro May.
A Londra, secondo i sondaggi pubblicati nella giornata di giovedì, il partito laburista è in vantaggio sale dal 41% al 50%, con un vantaggio di 17 punti sul partito conservatore, i cui consensi sono scesi dal 36% del mese scorso all’attuale 33%. I laburisti avanzano: secondo un sondaggio su scala nazionale, i Tories hanno un vantaggio di appena il 3% con il 42% dei voti. Tale percentuale è la più bassa da quando May ha indetto le elezioni anticipate.
Alla redazione di questo articolo, l’indice del dollaro spot guadagnava lo 0,02%, salendo a quota 97,213. La coppia GBP/USD perdeva lo 0,14% per toccare gli 1,28644$. L’euro è, invece, rimasto stabile a 1,12229$, con un rialzo dello 0,09% nel corso della giornata.
Con l’avvio del fine settimana, i Tories e la sterlina saranno sotto pressione. L’andamento del dollaro dipenderà dai dati che verranno pubblicati nella giornata di oggi. Stando agli indicatori del mercato del lavoro, i dati sulle buste paga dei settori non agricoli e quelli sulla crescita dei salari per il mese di maggio dovrebbero essere positivi, rafforzando l’ipotesi di una manovra restrittiva a giugno.
La giornata di oggi è priva di dati sull’Eurozona. L’attenzione si concentrerà, quindi, su Regno Unito e Stati Uniti. L’euro dovrebbe essere sostenuto dalla crescente fiducia nella ripresa dell’Eurozona.
Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.