Stamattina il dollaro Usa è negoziato a 96,36: ha perso terreno dopo che i negoziati con la Grecia sembrano essere entrati nella fase decisiva. L’euro è
Oggi la notizia principe viene ancora una volta dalla Grecia, il cui governo ha sottoposto all’Eurogruppo una proposta di accordo che in giornata sarà girata al Parlamento per l’approvazione. A meno di due ore dalla mezzanotte fra giovedì e venerdì (ovvero il termine ultimo per presentare una bozza di accordo ai creditori da parte di Atene), l’Eurogruppo ha ricevuto un nuovo piano di salvataggio e di riforme dalla Grecia.
I dettagli del documento non sono stati divulgati subito, anche se in precedenza i creditori di Atene avevano chiesto il taglio delle pensioni e una riforma fiscale per autorizzare un nuovo piano di salvataggio. I ministri dei 19 paesi dell’Eurozona avevano fissato la deadline per consegnare la proposta durante il summit di emergenza di martedì scorso, asserendo che in caso contrario il governo Tsipras avrebbe messo a rischio il futuro di Atene nella moneta unica. È bene ricordare che domenica scorsa gli elettori greci hanno votato in massa contro il piano di salvataggio e di austerità proposto dai creditori internazionali che costituiva la precondizione per godere di un nuovo programma di aiuti che rimpiazzasse quello in scadenza il prossimo 30 giugno. Le nuove proposte del governo greco saranno ora vagliate dalle autorità del Fmi e dell’Unione Europea in vista delle riunioni dei ministri della Finanze di domani e dell’Eurosummit di domenica, che riunirà i 28 leader dell’Unione Europea.
Secondo il governo greco, il piano comporterà un rialzo del gettito-Iva pari all’1% del Pil all’anno, la vendita delle quote statali rimanenti nel colosso delle telecomunicazioni Ote e l’impegno a privatizzare i porti del Pireo e di Tessalonica entro ottobre.
Atene ha però aggiunto che sarà necessario rivedere i target di bilancio già concordati con i creditori (avanzo primario dell’1% nel 2015, 2% nel 2016 e 3% nel 2017) stante il peggioramento del quadro economico.
La notizia si è diffusa come un lampo fra i mercati globali, risollevando le quotazioni delle valute legate alle materie prime dopo i minimi degli ultimi giorni. Il kiwi è cresciuto di 8 punti fino a 0,6750 mentre l’Aussie ne guadagnava 36 portandosi a 0,7483 nonostante un pessimo rapporto occupazionale diffuso in mattinata.
Il calendario economico odierno è piuttosto scarno tanto da indurre i trader a rivedere gli indicatori e le mosse di ieri. La sterlina britannica è negoziata a 1,5398 mostrandosi poco reattiva alla riunione della Banca d’Inghilterra in cui le autorità monetarie del paese hanno lasciato invariati i tassi e la stance di politica monetaria, senza aggiungere nulla di particolare in sede di conferenza stampa. George Osborne ha presentato la nuova legge di bilancio del Regno Unito che ha lasciato sbigottiti gli investitori ‘buy-to-let’ dal momento prevede la sospensione degli sgravi fiscali per 14 miliardi di sterline di cui avevano beneficiato i padroni di casa britannici. Osborne ha annunciato che la misura è parte di un piano finalizzato a “rendere più omogenee le regole del gioco” fra gli investitori e i compratori di prime case, obbligando i proprietari a non poter più compensare i loro interessi ipotecari in sede fiscale.