L'analytica di Google mostra un crescente interesse verso la cripto più famosa al mondo
Non è un momento facile per la valuta nakamotiana, in quota 4128 dollari.
Nonostante una valutazione risibile, è noto un riscoperto trend d’interesse per il Bitcoin, testimoniato dai dati forniti da Google Trends.
Il sistema analitico di Google svela un importante domanda informativa cripto guidata proprio dalla rinnovata attenzione verso il BTC.
Il dato che emerge è di rilievo, se si considera che per ritrovare un valore del genere si deve tornare a guardare lo scorso mese di aprile, i cui numeri dicono 17 su 100. Numeri ben lontani dal massimo 100% di ricerca ascrivibile al picco registrato nel dicembre 2017, quando la criptomoneta più famosa al mondo sembrava essere diventata il nuovo El Dorado.
L’analisi sui volumi di ricerca trova il maggior numero di dati negli Stati Uniti d’America, paese sempre attento alla raccolta informazioni e all’aggiornamento dei database. Importante anche il flusso d’inchiesta proveniente da Asia, Europa e Australia, senza sottovalutare il grande interesse per il comparto cripto di Sud Africa e Venezuela.
Google Trends a parte, risulta palese come l’aumento della domanda informativa sia ascrivibile al calo vertiginoso della divisa digitale registrato nel mese di novembre, sia in ordine allo studio delle motivazioni, sia in un orizzonte speculativo.
Non mancano librerie di forum che non parlino d’altro.
Ulteriore elemento catalizzatore d’attenzione è stato sicuramente il fork in seno a Bitcoin Cash, così come il calo dell’hashrate di Bitcoin e la diatriba Bitcoin ABC – Bitcoin SV. Ovvio che una cripto leader del mercato come il Bitcoin mantenga un ingente effetto sul mercato tecnofinanziario, anche in virtù della sua estrema sensibilità a segnali e notizie.
Il che è certamente vero anche al contrario.
Così si spiega un rinnovato (ma mai sopito) interesse per una moneta digitale il cui effettivo utilizzo è calato ma rimasto attenzionato dai più, consapevoli o speranzosi di margini difficili da ottenere con altre modalità d’investimento o attraverso diversi tipi di trading.
Quel che non può essere sottovalutato è il valore dell’informazione nazionale e internazionale, il cui focus costituisce un incubatore o un deterrente importante per il flusso d’interesse per l’intera fintech. Sul punto, si rimanda all’articolo di ieri, in cui si documentava come la flessione dell’utilizzo del BTC a Rovereto fosse dovuta anche a una posticipazione informativa di testate nazionali.
In conclusione, l’analisi di Google evidenzia come una fiducia al ribasso per il BTC non faccia rima con una mancanza d’interesse proprio per andare a intercettare quei margini potenziali che ancora fanno gola a molti. L’arrendevolezza sulla flessione BTC sembra non appartenere all’intera community che anzi si manifesta spesso sicura e attendista di un momento ulteriore, differente, opposto.
L’interesse per il Bitcoin è noto, adesso ci vorrà solo tempo per osservare il coerente sviluppo premiale della moneta.
Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.