Speculatori e analisti si chiedono quanto a lungo possa durare. Nella mattinata di oggi, durante la sessione asiatica, il dollaro ha toccato quota 93,44
Speculatori e analisti si chiedono quanto a lungo possa durare. Nella mattinata di oggi, durante la sessione asiatica, il dollaro ha toccato quota 93,44 dopo che i trader si sono mossi su beni rifugio come l’oro e lo yen a seguito del taglio delle previsioni sulla crescita globale da parte della Banca Mondiale. I trader sono rimasti in trepidante attesa fio alla pubblicazione del rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti, diffuso nella giornata di venerdì scorso, che ha shoccato i mercati con soltanto 38mila nuovi posti di lavoro a fronte dei 160mila attesi. Dopo due settimane di dichiarazioni da toni da falco da parte dei membri della Fed, la completa inversione di questa settimana pare indicare che anche la banca centrale degli Stati Uniti sia stata sorpresa dai dati. Nella mattinata di oggi, la Cina ha contribuito al nervosismo dei mercati con i dati sull’inflazione, che hanno deluso le aspettative.
In base ai dati pubblicati nella giornata di giovedì, gli ordinativi industriali hanno mostrato segni di ripresa.
Un aumento dell’indice dei prezzi al consumo di circa il 3% è considerato un dato positivo e un pari incremento dell’indice dei prezzi alla produzione beneficerebbe gli investimenti delle imprese.
A meno che la Federal Reserve non sorprenda i mercati con l’annuncio di un innalzamento dei tassi, la politica economica della Cina rimarrà la stessa, con Pechino che preme sulle riforme strutturali dal lato dell’offerta. Le autorità di politica monetaria continueranno a utilizzare strumenti convenzionali per gestire la liquidità.
In Asia, la buona notizia della mattinata di oggi è stata la decisione della Reserve Bank of New Zealand di mantenere i tassi e la politica monetaria invariati. Dopo la decisione ha deluso le aspettative circa un taglio dei tassi di interesse, lasciandoli invariati, il kiwi si è mosso in rialzo, raggiungendo il massimo annuale a quota 0,7119. Solo qualche giorno fa, la Reserve Bank of Australia aveva deciso di non modificare né i tassi né la politica monetaria, in tal modo provocando un apprezzamento dell’Aussie ai massimi recenti. Nella mattinata di oggi, il dollaro australiano viene negoziato a quota 0,7481, in ribasso di 8 punti.
Conosciuto come il “cane pazzo” per il suo stile di trading aggressivo durante 50 anni di carriera nel mercato valutario, Wakabayashi ha analizzato i grafici di lungo periodo per predire il massimo storico dello yen ad aprile del 1995, la fine del suo periodo di rialzo all’inizio del 2012 e l’apprezzamento a quota 100 di quest’anno, quando la valuta nipponica era intorno a quota 120. Attualmente, Wakabayashi prevede che lo yen salirà a livelli non registrati dal gennaio del 2013 a partire da 107,66 dollari alla borsa di Londra.
Nel corso di quest’anno, la valuta nipponica ha guadagnato circa il 12%, ostacolando gli sforzi della Banca del Giappone per portare l’inflazione al 2% con massicci acquisti di titoli e l’adozione dei tassi di interesse negativi.