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Il G7 e Yellen si interrogano sullo yen

Da
Barry Norman
Pubblicato: May 30, 2016, 09:43 GMT+00:00

La crescita globale e la difficile congiuntura economica hanno dominato il G7 svoltosi in Giappone nello scorso fine settimana. Tra i temi trattati, vi

Il G7 e Yellen si interrogano sullo yen

La crescita globale e la difficile congiuntura economica hanno dominato il G7 svoltosi in Giappone nello scorso fine settimana. Tra i temi trattati, vi sono stati l’espansione della Cina, la debolezza dell’economia, la tendenza dello yen e la Brexit. Ai partecipanti al vertice non sono certamente mancati importanti argomenti da affrontare.

Nella dichiarazione conclusiva, i membri del G7 affermano che il voto britannico per il recesso dall’Unione Europea porrebbe una “seria minaccia alla crescita globale.”
Nel documento, il G7 ha avvertito che il recesso del Regno Unito dall’Unione Europea invertirebbe la tendenza all’incremento del commercio globale, degli investimenti e dell’occupazione. Il G7 è composto dai sette paesi maggiormente industrializzati del mondo.

Nella dichiarazione finale, la crescita globale è considerata prioritaria al fine di affrontare le minacce poste all’economia e alla sicurezza globali. Tuttavia, l’avvertimento circa le conseguenze economiche del recesso del Regno Unito dall’Unione Europea giunge mentre Londra si prepara al referendum del 23 giugno.

Secondo Seeking Alpha, il primo ministro del Giappone, Shinzo Abe, ha inaugurato il vertice con un discorso dai toni cupi, avvertendo circa i rischi di una crisi delle proporzioni di quelle innescata dal fallimento di Lehman, qualora le misure appropriate non venissero attuate. Non è chiaro a chi Abe intendesse rivolgersi. Probabilmente, il primo ministro nipponico pensava ai suoi concittadini.

Nel corso del vertice, il ministro delle Finanze giapponese, Taro Aso, ha affermato che, contrariamente alle ipotesi, l’imposta sulle vendite al dettaglio continuerà a essere applicata il prossimo aprile. A quanto pare, il governo Abe sta preparando una serie di misure di sostegno fiscale.

L’incontro annuale della durata di due giorni, apertosi a Ise-Shima nella giornata di giovedì, ha riunito i rappresentanti di Regno Unito, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e Stato Uniti. Il vertice giunge mentre diverse economie stanno ancora tentando di riprendersi dal netto rallentamento che ha interessato la Cina, riducendo la domanda, e dal crollo dei prezzi del petrolio e delle materie prime.

L’economia del Giappone, fondata sulle esportazioni e già in difficoltà a causa di anni di deflazione, è stata la più colpita. Secondo le previsioni della Banca del Giappone, durante l’anno fiscale 2016, l’economia nipponica dovrebbe registrare un tasso di crescita pari ad appena l’1,2%.

Nelle ultime settimane, con l’economia in difficoltà a causa della debolezza dei consumi e del calo delle esportazioni, molti in Giappone si sono espressi a favore di un intervento del governo sul mercato valutario per arrestare l’apprezzamento dello yen. Gli Stati Uniit e gran parte dei paesi europei si sono dichiarati contrari a tale misura.

Nelle ultime settimane, l’ipotesi di un intervento da parte del governo giapponese ha costituito un tema di grande importanza per le banche centrali. Tuttavia, l’apprezzamento del dollaro nell’ultima settimana pare aver risolto il problema. La valuta statunitense è stata spinta in rialzo dalle dichiarazioni di Yellen, sempre favorevole a una politica monetaria restrittiva. Il dollaro ha raggiunto quota 95,90, che costituisce il massimo degli ultimi mesi. Di conseguenza, lo yen si è deprezzato, toccando quota 111,00 nella mattinata di lunedì.

La sterlina, su cui pesa il rischio del referendum sulla Brexit, ha perso 13 punti per venire negoziato  a quota 1,4625.

La dichiarazione finale del G7 è stata quanto mai fumosa. Nel documento si legge: “Rimaniamo decisi ad assicurare che la crescita sia inclusiva e ricca di nuovi posti di lavoro, a beneficio di tutti i segmenti delle nostre società. Abbiamo rafforzato la resistenza delle nostre economie per impedire che ricadano in una nuova crisi. A tal fine, ci impegniamo ad accrescere i nostri sforzi per affrontare l’attuale situazione economica prendendo tutte le misure necessarie nei tempi appropriati.”

Tuttavia, mentre gli Stati Uniti considerano di innalzare i tassi di interesse già a giugno e il Giappone è disposto a introdurre nuove misure di stimolo e a intervenire sul mercato valutario per svalutare lo yen, il G7 ha detto ben poco circa le modalità con cui i sette paesi più industrializzati intendono rilanciare la crescita. Le sette potenze economiche non si sono espresse circa i modi in cui intendono evitare una nuova recessione globale, prevista da alcuni economisti.

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