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Il Dollaro Potrebbe Salire a Seguito delle Tensioni con la Corea del Nord

Da:
Bob Mason
Pubblicato: Aug 9, 2017, 11:49 UTC

Con poco altro da prendere in esame per la giornata di martedì, il dato di giugno del JOLTS sui nuovi posti di lavoro doveva essere qualcosa di speciale

Il Dollaro Potrebbe Salire a Seguito delle Tensioni con la Corea del Nord

Con poco altro da prendere in esame per la giornata di martedì, il dato di giugno del JOLTS sui nuovi posti di lavoro doveva essere qualcosa di speciale per il dollaro e i dati si sono rivelati certamente una sorpresa, in aggiunta ai volumi più sottili che hanno guidato il dollaro, si è quindi determinata una sensazione di sollievo sui mercati, per i dati molto positivi del mercato del lavoro, facendo crescere le speranze di un aumento delle buste paga sulla base della carenza di lavoratori specializzati.

I numeri sono relativi allo scorso mese di giugno, ma il balzo è stato più significativo del dato riferito alle buste paghe dei settori non agricoli dei mesi di giugno e luglio, favorendo un sentimento positivo nei confronti della crescita della domanda per i mesi a venire.

La movimentazione nel corso della sessione asiatica ha visto un dollaro sostanzialmente piatto, nell’inoltrarci nella sessione europea, con sentimenti ambivalenti nei confronti dei dati previsti per oggi in merito alla produttività del secondo trimestre e ai costi individuali del mercato del lavoro, senza dimenticare i dati relativi all’inflazione di luglio, ampiamente anticipati.

Non c’è molto altro da considerare, mentre ci stiamo avvicinando alla sessione statunitense. Non sono previsti dati in merito all’eurozona o al Regno Unito nel corso della sessione europea che possano influenzare il mercato prima dei dati statunitensi di oggi, che molto probabilmente avranno un impatto sia sulla sterlina che sull’euro, entrambe con un andamento negativo nella sessione asiatica.

Martedì abbiamo sentito qualche forte spunto retorico da parte del Presidente degli Stati Uniti e i discorsi di fuoco e fiamme certamente porteranno i mercati a cercare dei beni sicuri visto che le tensioni continuano a crescere fra Stati Uniti e Corea del Nord, mentre questa volta la Cina sembra stare dalla parte degli Stati Uniti.

La propensione al rischio verrà messa alla prova nel corso di questa giornata, con lo yen che si muove al di sotto della fascia dei 110, tuttavia, come abbiamo visto con i dati del JOLTS sui nuovi posti di lavoro di martedì, le mosse de dollaro dipenderanno dai dati che saranno pubblicati oggi negli Stati Uniti.

C’è quasi una ricerca disperata da parte dei rialzisti del dollaro per appigliarsi a qualcosa di positivo, in attesa delle cifre sull’inflazione alla fine di questa settimana e, mentre la produttività è prevista in aumento per il secondo trimestre, i costi del lavoro individuale avrebbero bisogno di essere più che positivi, ma le previsioni suggeriscono altrimenti.

Una cosa molto interessante l’abbiamo sentita dalla Reserve Bank of Australia questa mattina, all’inizio della sessione asiatica, a dimostrazione che il metodo aggressivo ha colpito di nuovo, quando la banca centrale australiana ha detto che la banca centrale neozelandese, quella australiana e quella europea sperano in un rialzo della moneta statunitense nel corso di questa settimana, visto che la debolezza del dollaro nel corso di quest’anno non solo sta portando le banche centrali a riconsiderare le loro posizioni di politica monetaria, ma ciò sta accadendo anche sui mercati.

Una cosa che nessuno si augurerebbe in questo momento è un rallentamento della crescita economica, particolarmente considerando quanto sia accomodante in questo momento la gestione della politica monetaria. I dati commerciali pubblicati dalla Germania non hanno impressionato, come del resto i dati della Cina, sebbene nessuno di questi si sia dimostrato abbastanza debole da evidenziare un segnale d’allarme, visto che i dati su base annua sono ancora positivi. La performance dell’economia statunitense nel corso del terzo trimestre, insieme a quella della Cina, sarà di particolare importanza.

Nel momento in cui scriviamo, l’euro mostra un ribasso pari allo 0,11%, al livello degli 1,1741$, mentre la sterlina contro dollaro, come pure lo yen, evidenziano un rialzo, pari allo 0,15%, al livello degli 1,3012$, in attesa dell’evento principale di domani. L’indice del dollaro a pronti è in ribasso dello 0,04%, a 93,607, pertanto i dati avranno bisogno di un risultato positivo per un rialzo più sostenuto in attesa di venerdì, mentre il supporto del dollaro appare debole, anche se tutto potrebbe andare terribilmente male se la Corea del Nord portasse avanti la minaccia preventiva nei confronti dell’isola di Guam.

Sull'Autore

Bob Masonauthor

Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.

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