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I Trader Del Greggio Sono Alla Ricerca Del Fondo

Da
Barry Norman
Aggiornato: Jul 8, 2015, 15:56 GMT+00:00

I prezzi del greggio continuano a muoversi in ribasso poiché la crescita globale è stata rallentata dallo stress economico della Cina e dall'incertezza

I Trader Del Greggio Sono Alla Ricerca Del Fondo
I Trader Del Greggio Sono Alla Ricerca Del Fondo

I prezzi del greggio continuano a muoversi in ribasso poiché la crescita globale è stata rallentata dallo stress economico della Cina e dall’incertezza della Grecia, fattori che hanno spinto i trader verso i beni di rifugio. Inoltre, i negoziati con l’Iran sembrano essere giunte a termine in un momento in cui l’accordo potrebbe aggravare ulteriormente l’enorme surplus delle scorte mondiali.  Questa mattina il greggio WTI perde 36 centesimi raggiungendo i 51,97$ mentre il Brent posta un calo di 88 centesimi per attestarsi su quota 56,57$. Il contagio della crisi greca e il forte calo di uno dei più importanti mercati cinesi hanno mostrato solo lievi mutamenti. L’impatto maggiore sembra aver avuto effetti soprattutto nei mercati delle materie prime, che questa mattina, hanno registrato un forte ribasso. Le perdite sono state riportate su tutta la linea, dal greggio al rame. Lunedì, il referendum in Grecia, il potenziale accordo con l’Iran, la debolezza economica cinese e il surplus delle scorte mondiali gravano sui prezzi del greggio. Ieri il  greggio con scadenza ad agosto perde il 7,7% per attestarsi su quota 52,53$ al barile mentre i future si attestano in prossimità dei minimi degli ultimi tre mesi.

Tecnicamente i minimi del 2008 appaiono alquanto vicini. Le scorte energetiche sembrano avere un futuro leggermente migliore, tuttavia, abbiamo ancora bisongo di tempo per raggiungere il fondo. E sebbene non vi sia alcun collegamento tra gli impianti di greggio e i disordini in Grecia e Asia il calo non dovrebbe essere ignorato

I negoziati con l’Iran sono stati prolungati fino al 10 luglio, ricordiamo come la scadenza originale fosse fissata per il 30 giugno. abbiamo assistito anche ad una scadenza intermedia fissata per il 7 luglio, tuttavia, è stata posticipata di un paio di giorni poiché l’accordo sembra essere a portata di mano. Stando a quanto riportato da un portavoce russo, i termini dell’accordo sono stati concordati e i due giorni in più servono esclusivamente per dargli una forma definitiva.

Tale scenario, aprirà le porte ad un ritorno del greggio iraniano sui mercati globali poiché il Medio Oriente ha intenzione di riportare la produzione di greggio a livelli record.

I future del greggio si muovono nuovamente in ribasso poiché le preoccupazioni per la crisi greca e le turbolenze del mercato azionario cinese hanno oscurato il calo delle scorte mostrato dal tanto atteso rapporto d’inventario statunitense. Un sondaggio effettuato da Reuter ha mostrato un calo di 700.000 barili, contro i quasi 960.000 barili stimati dall’American Petroleum Institute. Oggi verranno rilasciati i dati governativi. Mercoledì le azioni cinesi postano un nuovo calo sulla scia delle dichiarazioni rilasciate dalla Securities Finance Corp cinese che si è mostrata intenzionata a fornire liquidità per ridurre il “panico”. Ricordiamo, inoltre, come 500 imprese cinesi siano state sospese dalle contrattazioni in Borsa.

 

 

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