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I dati sull’occupazione negli Stati Uniti spingeranno la Fed ad aumentare i tassi a giugno?

Da
Barry Norman
Pubblicato: Jun 3, 2016, 13:10 GMT+00:00

Durante la sessione asiatica di venerdì, le valute legate alle materie prime si muovono in rialzo, rispondendo all'aumento del prezzo del petrolio che ha

I dati sull’occupazione negli Stati Uniti spingeranno la Fed ad aumentare i tassi a giugno?

Durante la sessione asiatica di venerdì, le valute legate alle materie prime si muovono in rialzo, rispondendo all’aumento del prezzo del petrolio che ha sostenuto tutto il settore delle materie prime. L’Aussie ha guadagnato 8 punti per raggiungere quota 0,7237, non lontana dal margine inferiore della sua gamma di oscillazione. Il kiwi sale di 13 punti contro un dollaro in rialzo, venendo negoziato a quota 0,6824. Nella mattinata di oggi, il kiwi e l’Aussie hanno reagito debolmente ai dati deludenti degli indici dei direttori degli acquisti della Cina. Nel mese scorso, il dollaro neozelandese si è apprezzato del 6% contro la valuta australiana, con i dati sull’economia dell’Australia che hanno portato gli investitori a considerare la possibilità di nuovi tagli dei tassi da parte della Rba. Attualmente, il tasso di interesse australiano è all’1,75%, inferiore a quello neozelandese, fissato al 2,25%.

Il dato più insolito della sessione asiatica è rappresentato dal rialzo dello yen, che ha raggiunto quota 108,91 sul dollaro e quota 121,44 sull’euro. Il primo ministro nipponico, Shinzo Abe, ha annunciato che ritarderà di 2 anni e mezzo l’aumento dell’imposta sulle vendite. La decisione ha fatto preoccupare alcuni analisti, i quali ritengono che un nuovo stimolo monetario potrebbe essere meno probabile e che le misure adottate hanno fallito.
Nelle prime ore di venerdì, l’euro è prossimo ai massimi degli ultimi tre anni contro lo yen, spinto al ribasso dalla delusione generata dalla decisione della Bce di non apportare modifiche sostanziali alla sua politica monetaria.

Il deprezzamento dell’euro ha mantenuto l’indice del dollaro prossimo al massimo degli ultimi due mesi. L’indice potrebbe rompere qualora i dati sulle buste paga dei settori non agricoli, che verranno pubblicati nella giornata di oggi, dovessero rafforzare le aspettative di un imminente innalzamento dei tassi negli Stati Uniti.

Prima della pubblicazione dei dati sull’occupazione negli Stati Uniti, che potrebbero definire le aspettative circa la tempistica della prossima manovra restrittiva della Fed, la maggior parte dei titoli asiatici si sono mossi in rialzo e lo yen si è apprezzato, avvicinandosi al massimo delle ultime tre settimane. La sterlina continua a muoversi in ribasso, mentre il Brent viene negoziato intorno ai 50$ al barile.

Secondo Elias Haddad, stratega per il Forex della Commonwealth Bank, “L’euro ha subito pressione al ribasso soprattutto perché i mercati si aspettavano che la Bce correggesse nettamente al rialzo le sue previsioni sull’inflazione di lungo periodo, in particolare dopo il rimbalzo sperimentato dal greggio. Previsioni che non danno l’inflazione in aumento, lasciano la porta aperta a misure espansive più aggressive da parte della Bce, che peseranno sull’euro.”

La Bce ha rivisto al rialzo le sue previsioni sull’inflazione nel 2016 dallo 0,1% a un mero 0,2%, ancora ben al di sotto del tasso obiettivo prossimo al 2,0%. Francoforte ha mantenuto i tassi invariati e il presidente Mario Draghi ha avvertito circa la possibilità che la crescita dell’Eurozona rimanga debole.

A ogni modo, la maggior parte dei trader del Forex si è posta ai margini, valutando i dati sugli Stati Uniti, diffusi nella giornata di giovedì, in attesa del rapporto sull’occupazione, che verrà pubblicato durante la sessione statunitense. L’attenzione degli investitori si concentra sulle buste paga dei settori non agricoli. I mercati ritengono che, per il mese di maggio, l’economia degli Stati Uniti dovrebbe registrare 164000 nuovi posti di lavoro, dato non molto distante da quello di aprile. Il governatore della Fed, Lael Brainard, sarà il primo dei funzionari della banca centrale degli Stati Uniti a intervenire dopo la pubblicazione dei dati, mentre il presidente della Fed di Chicago, Charles Evans, parlerà prima della diffusione del rapporto. Nella giornata di lunedì, sarà la presidente della Fed, Janet Yellen, a intervenire. Nella scorsa settimana, Yellen ha detto che un innalzamento dei tassi è possibile nei prossimi mesi. Nella giornata di venerdì, verranno, infine, pubblicati i dati sui settori dei servizi di Stati Uniti ed Eurozona.

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