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Gli Speculatori Del Greggio Sembrano Comodi A 50$

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Jun 7, 2016, 08:05 GMT+00:00

Il greggio WTI rimane appena al di sotto dei 50$ mentre il Brent continua a mantenere il prezzo ed é scambiato a 50.35$ sebbene i trader abbiano venduto

Gli Speculatori Del Greggio Sembrano Comodi A 50$

Il greggio WTI rimane appena al di sotto dei 50$ mentre il Brent continua a mantenere il prezzo ed é scambiato a 50.35$ sebbene i trader abbiano venduto parte dei guadagni per prenotare i profitti.. Il dollaro statunitense posta un lieve rimbalzo sulla scia delle dichiarazioni rilasciate da Janet Yellen che hanno mostrato come l’economia statunitense godi ancora di buona salute. Lunedì il greggio WTI con consegna a luglio guadagna 1,07$ per attestarsi su quota 49,69$ al barile sul Mercantile Exchange di New York mentre il Brent con consegna ad agosto posta un rialzo di 0,91$ per attestarsi su quota 50,55$ al barile.

Martedì i prezzi del Brent si muovono leggermente in ribasso dopo aver postato i massimi settimanali il giorno prima, tuttavia, secondo gli analisti la dinamica del mercato é stata supportata da un dollaro debole, dagli attacchi alle infrastrutture petrolifere della Nigeria e dal calo delle scorte di greggio degli Stati Uniti
Stando a quanto riportato dal rapporto preliminare sul lavoro rilasciato dalla Financial Express lunedì tre raffinerie della Total francese hanno ripreso l’attività precedentemente bloccata dagli scioperi nazionali contro i cambiamenti previsti per la legge sul lavoro. I lavoratori continuano a scioperare in due porti petroliferi principali del paese.

Secondo una fonte industriale strettamente legata al settore, la produzione di greggio nigeriana della Bonny Light é diminuita di circa 170.000 barili giornalieri a seguito dei recenti attacchi subiti dalle infrastrutture petrolifere.

Un sondaggio mostrato lunedì da Reuters di fronte ai dati del gruppo Industry dell’American Petroleum Institute ritiene che nella settimana terminata il 3 giugno le scorte di greggio commerciali degli Stati Uniti abbiano registrato il terzo calo settimanale consecutivo.

Lo stato d’animo ottimista diffusosi in Cina, il più grande acquirente mondiale di materie prime, sulla scia della forte crescita mostrata dai future nazionali delle materie prime ha guidato il ferro e l’acciaio. Un dollaro debole rende le materie prime negoziate nella valuta statunitense, come l’oro e il greggio, meno costose per i detentori di valute estere.

Inoltre, stando a quanto riportato dalla società di intelligence Genscape, nella settimana del 3 giugno, il rafforzamento del combustibile ha innescato un prelievo di 1,08 milioni di barili nel centro di consegna di Cushing, Oklahoma, per i future del greggio WTI.

Complessivamente, le scorte di greggio degli Stati Uniti dovrebbero postare il terzo ribasso settimanale consecutivo con un calo di 3,5 milioni di barili, questi i dati mostrati dal sondaggio degli analisti di Reuters. Secondo Shelton, broker energetico presso l’ICAP, qualsiasi capacità di raffinazione degli Stati Uniti derivante da una lavorazione ottimale durante la stagione estiva potrebbe non essere in grado di bilanciare il mercato senza il supporto di un massiccio prelievo delle scorte volto a sostenere i prezzi.

I guadagni del dollaro non durano, tuttavia, i trader del greggio restano cauti poiché gli utili a breve termine del biglietto verde potrebbero rendere il combustibile più costoso per i detentori di valute estere. Secondo i trader, il dollaro potrebbe muoversi ulteriormente in rialzo nei pressimi giorni sulla scia delle speculazioni che vedono un possibile innalzamento dei tassi di interesse.

Il rincaro dei prezzi del greggio ha preso piede senza alcun supporto da parte dell’Opec. I membri del cartello, infatti, stanno producendo una quantità di greggio nettamente superiore rispetto al passato e la possibilità di assistere ad un congelamento o a un taglio della produzione entro la fine dell’anno sembra alquanto limitata. Quindi, se i prezzi del greggio amplieranno la loro ascesa, lo faranno sulla scia dei cambiamenti dell’equilibrio tra domande e offerta del mercato.

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