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Fin dove può giungere il ribasso del dollaro? Il deprezzamento potrebbe non dipendere soltanto dai dati

Da:
Bob Mason
Pubblicato: Aug 1, 2017, 13:51 UTC

Nella giornata di oggi, i mercati avranno diversi dati da prendere in considerazione, a cui si aggiungono le continue dimostrazioni di incapacità politica

Fin dove può giungere il ribasso del dollaro? Il deprezzamento potrebbe non dipendere soltanto dai dati

Nella giornata di oggi, i mercati avranno diversi dati da prendere in considerazione, a cui si aggiungono le continue dimostrazioni di incapacità politica di Trump come presidente degli Stati Uniti.

Come previsto, la dichiarazione della Rba, pubblicata nella mattinata di oggi, è rimasta praticamente invariata da quella precedente. L’unica eccezione è rappresentata dal riferimento all’apprezzamento dell’AUD. La Rba ha, infatti, affermato che, nel breve periodo, il recente rialzo potrebbe incidere sulla crescita e sull’inflazione. Tuttavia, il pessimismo nei confronti dell’AUD è stato bilanciato dall’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero della Cina, risultato positivo. Infine, l’andamento del dollaro, che dipende dai dati in pubblicazione nel corso della settimana, ha contribuito all’apprezzamento dell’AUD. Quanti investono nel rialzo del dollaro si trovano nella disperata necessità di osservare un cambiamento nel sentimento verso l’economia degli Stati Uniti.

I dati sull’Eurozona includono l’indice definitivo dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero per il mese di luglio. Perché l’euro scenda dagli 1,18$, il risultato dovrà essere veramente negativo.

Vi è, poi, la prima stima del Pil del secondo trimestre dell’Eurozona. La lettura potrebbe stimolare le aspettative favorevoli  a una mossa della Bce, nonostante il recente apprezzamento dell’euro.

Infine, verrà pubblicato il tasso di disoccupazione della Germania, che giocherà un ruolo secondario, a meno che non segni un netto incremento. L’attenzione si concentra, infatti, sulla crescita trimestrale, con gli indicatori che continuano a mostrare un costante miglioramento nel terzo trimestre.

Rimane da vedere come la Bce intende gestire tale miglioramento e l’apprezzamento dell’euro. Draghi confida in un’inversione di tendenza del dollaro nelle prossime settimane.

Per quanto riguarda il Regno Unito, l’attenzione si concentra sull’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero del mese di luglio. Intanto, i mercati si preparano per la decisione della Banca d’Inghilterra sulla politica monetaria, prevista per la giornata di giovedì. Nelle ultime settimane, i membri del Comitato per la Politica Monetaria sono stati particolarmente tranquilli, abdicando ai toni da falco utilizzati prima in vista della decisione sulla politica monetaria di giugno. Se positivi, i dati stimoleranno certamente la domanda di sterline, rafforzando le aspettative favorevoli all’assunzione di posizioni maggiormente da falco da parte del Comitato per la Politica Monetaria. Tuttavia, rimane da vedere se questo non sorprenderà i mercati nella giornata di giovedì.

Con riferimento agli Stati Uniti, nel pomeriggio di oggi, verranno pubblicati l’indice dei prezzi al consumo core adottato dalla Fed, i dati sulla spesa individuale nel mese di giugno e l’indice Ism dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero per il mese di luglio.

In base alle aspettative, il dollaro dovrebbe muoversi in ribasso fino alla pubblicazione dei dati. Quelli sull’inflazione e sul settore manifatturiero dovrebbero mostrare una flessione. La spesa per i consumi individuali dovrebbe deludere, nonostante il continuo miglioramento del mercato del lavoro. Per stimolare i consumi e l’inflazione, manca, infatti, la crescita dei salari.

L’andamento del dollaro dipenderà dai dati sulle buste paga dei settori non agricoli, che verranno pubblicati nella giornata di venerdì, e da quelli sulla crescita dei salari, che saranno resi noti durante la sessione odierna. Infine, vi è da considerare che gli ultimi sviluppi riguardanti l’amministrazione Trump hanno inflitto un duro colpo al dollaro. Pertanto, al fine di provocare un rimbalzo sostenibile, i dati dovranno essere veramente positivi.

Alla redazione di questo articolo, l’indice del dollaro spot guadagnava appena lo 0,05%, portandosi a quota 92,935$. L’euro perdeva lo 0,24% per scendere a 1,1813$. La sterlina cedeva lo 0,06%, toccando gli 1,3207$. Allo stato attuale, nei prossimi giorni, l’andamento del dollaro può soltanto peggiorare. Il dollaro non risente soltanto del pessimismo per l’economia degli Stati Uniti, ma anche dell’incapacità dell’amministrazione Trump e dei rischio di natura geopolitica.

Sull'Autore

Bob Masonauthor

Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.

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