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Fatti economici della settimana: Globalizzazione, gas, Ucraina, America Latina

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Mar 25, 2022, 10:25 UTC

Ecco i fatti economici della settimana. Un riepilogo su fine della globalizzazione, prezzo gas naturale, guerra in Ucraina, e ruolo dell'America Latina.

Fatti economici della settimana

In questo articolo:

La globalizzazione è finita ha detto Larry Fink, CEO e fondatore di BlackRock, agli azionisti. Come in frantumi sta andando “l’ordine mondiale” costruito negli ultimi 30 anni.

La speculazione sul gas naturale prosegue e anche le altre materie prime si apprezzano sulla crisi in Ucraina scatenata da Vladimi Putin con una guerra dal sapore novecentesco.

Dalla crisi in Ucraina alcuni analisti, e Fink conferma nella sua lettera, l’America Latina potrebbe uscirne vincente.

Questi sono solo alcuni dei fatti economici della settimana appena terminata che qui riassumiamo.

La globalizzazione è davvero finita?

“L’invasione russa dell’Ucraina ha messo fine alla globalizzazione che abbiamo vissuto negli ultimi tre decenni”, ha scritto nella sua lunga e interessante lettera agli azionisti Larry Fink, amministratore delegato e fondatore del fondo d’investimento Black Rock.

Già due anni di pandemia avevano costretto ad un ripensamento del luogo in cui i prodotti sono fabbricati e la relativa catena di fornitura, riflette Fink. Tutti ricorderemo il problema delle mascherine ad inizio pandemia: le aveva solo la Cina.

Ora si apre il dibattito se davvero la globalizzazione è finita. L’Europa continua ad avere bisogno del gas del Qatar, dell’Algeria e della Libia per sostituire quello della Russia.

E poi, davvero pandemia e guerra di Putin hanno segnato la fine della globalizzazione? Non dimentichiamoci del “trumpismo” con il suo ritorno alla produzione nazionale.

Guerra in Ucraina e materie prime

Siamo giunti al 31esimo giorno di guerra in Ucraina e lo stallo fa presagire una guerra di più lunga durata.

I mercati delle materie prime fibrillano e prima il nickel che ha portato al blocco del mercato di riferimento, oltre all’estinzione dello short ETC sul nickel di WisdomTree proprio questa settimana, quindi il grano, il petrolio, e ancora le terre rare e altre materie prime come il neon.

L’Industria dei chip è minacciata dalla guerra perché non sa come approvvigionarsi dell’indispensabile neon che per la metà del fabbisogno mondiale proviene dall’Ucraina, spiega Cnbc.

Ieri il presidente USA in visita in Europa, Joe Biden, ha lasciato presagire una quasi certa crisi del cibo a livello globale. La Russia sta anche tenendo in ostaggio le navi del grano nel Mar Nero: chi prova a salpare viene cannoneggiato.

La strategia della Russia è, apparentemente, arrecare un danno all’Occidente causando scarsità di materie prime come rappresaglia alle sanzioni ricevute.

Il gas e la speculazione

Sul gas le criticità permangono è vero, ma è anche vero che c’è molta speculazione operata attraverso gli ETC legati al gas naturale di cui abbiamo scritto nella sezione educational.

Si analizzi la situazione da un punto di vista dei fatti:

  1. giovedì 24 marzo i paesi europei più esposti (Germania, Ungheria, Italia) hanno ribadito il sì all’approvvigionamento di gas proveniente dalla Russia fino a quando sarà necessario;
  2. Joe Biden ha garantito circa 15 miliardi di metri cubi aggiuntivi all’Unione Europea nel 2022 che giungeranno via nave;
  3. l’Italia e la Germania hanno intrapreso azioni concrete per approvvigionarsi di gas naturale da Qatar, Algeria, Libia e altri Paesi del Mediterraneo e oltre.

Potremmo aggiungere anche il fatto che in Italia l’asta sull’assegnazione dello stoccaggio di gas è andata deserta proprio questa settimana, e questo perché le società del gas sanno che il prossimo inverno il gas naturale costerà di meno rispetto ad ora. Non hanno intenzione di stoccare a prezzi più alti una materia prima che dovranno vendere a meno.

Se non è speculazione questa…

America Latina la vincente?

L’America Latina è apparentemente lontana da ciò che avviene in Europa, ma a conferma che il mondo è interconnesso, si ricorda che il Brasile fa parte del BRICS in cui sono inclusi Cina, India e Russia.

Ma l’America Latina tutta potrebbe uscirne rinforzata perché ci si sta rivolgendo a essa per avere più materie prime agricole che non giungono più dal granaio d’Europa e dalla Russia.

Anche il petrolio venezuelano potrebbe essere riabilitato.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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