Venerdì, in seguito al rilascio del rapporto Usa per il mese di maggio sulle buste-paga dei settori non agricoli, ampiamente al di sotto delle aspettative
Venerdì, in seguito al rilascio del rapporto Usa per il mese di maggio sulle buste-paga dei settori non agricoli, ampiamente al di sotto delle aspettative e tale da pregiudicare un possibile incremento dei tassi di interesse nel mese di giugno, crollano i future sull’indice del dollaro USA con scadenza a giugno. L’ultima quotazione indica 94,124, in ribasso dell’1,421% (-1,83%), ai minimi delle ultime due settimane e oltre.
L’indice del dollaro, che misura il valore del biglietto verde contro un paniere delle principali valute estere, precipita in seguito alla diffusione dei dati governativi secondo i quali nel mese di maggio le imprese statunitensi avrebbero creato 38.000 posti di lavoro, il numero più basso degli ultimi cinque anni. I trader si aspettavano un numero di 160.000 nuovi posti di lavoro.
Nel mese di maggio il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso dello 0,3% attestandosi al 4,7% ma, secondo alcuni analisti, il numero sarebbe viziato da uno sciopero a Verizon. Il dato di aprile è stato invece rivisto ampiamente al ribasso da +160.000 a +123.000. I salari rimangono in linea con le aspettative con – 0,2% mese su mese un + 2,5% anno su anno. Il dato di aprile è stato rivisto al rialzo da +0,3% a +0,4%, mentre le ore di lavoro sono in leggero calo dal 34,5 stimato al dato effettivo fermo a 34,4.
Il rapporto ha prodotto una valanga che ha investito il dollaro USA provocando un rally sulla coppia EUR/USD superiore all’1,50%, a 1,1338. La coppia GBP/USD sale a 1,4530, in rialzo di 0,0108 (0,75%). Il dollaro perde terreno anche contro lo yen giapponese, con la copia USD/JPY in forte ribasso a 107,739, a -2,131 (-1,96%).
Su Comex i future sull’oro con scadenza ad agosto guadagnano oltre il 2% apprestandosi a segnare il più forte rialzo giornaliero da oltre un mese.
Nonostante la fiacchezza del dollaro, i future sul WTI con scadenza a luglio cedono l’1,06% e scivolano a $ 48,65, nel timore che i dati negativi sull’occupazione negli USA possano ripercuotersi sulla domanda. A sostenere i prezzi invece il riequilibrio fra la domanda e l’offerta e il clima positivo dalla riunione dell’Opec.
Per quanto riguarda le altre notizie del giorno, gli ordinativi industriali per il mese di maggio negli Stati Uniti crescono dell’1,9%, mentre il PMI definitivo di Markit nel terziario per il mese di maggio si attesta a 51,3, in ribasso rispetto 52,8 di aprile e al di sotto della media nel periodo post crisi pari al 55,6.
Scendono i rendimenti dei titoli del tesoro, con rendimenti a due anni vicini allo 0,8% e a 10 anni attorno all’1,72%.
I future sui Fed Fund indicano che il mercato sconta una probabilità dell’8% di un incremento dei tassi nel mese di giugno, e del 33% nel mese di luglio. Le probabilità che l’incremento si verifichi a settembre si attestano al 54%, e al 90% entro novembre.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.