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Dollaro USA schiacciato dai terribili dati sull’occupazione

Da
James Hyerczyk
Pubblicato: Jun 3, 2016, 23:03 GMT+00:00

Venerdì, in seguito al rilascio del rapporto Usa per il mese di maggio sulle buste-paga dei settori non agricoli, ampiamente al di sotto delle aspettative

Dollaro USA schiacciato dai terribili dati sull’occupazione

Venerdì, in seguito al rilascio del rapporto Usa per il mese di maggio sulle buste-paga dei settori non agricoli, ampiamente al di sotto delle aspettative e tale da pregiudicare un possibile incremento dei tassi di interesse nel mese di giugno, crollano i future sull’indice del dollaro USA con scadenza a giugno. L’ultima quotazione indica 94,124, in ribasso dell’1,421% (-1,83%), ai minimi delle ultime due settimane e oltre.

L’indice del dollaro, che misura il valore del biglietto verde contro un paniere delle principali valute estere, precipita in seguito alla diffusione dei dati governativi secondo i quali nel mese di maggio le imprese statunitensi avrebbero creato 38.000 posti di lavoro, il numero più basso degli ultimi cinque anni. I trader si aspettavano un numero di 160.000 nuovi posti di lavoro.

Nel mese di maggio il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso dello 0,3% attestandosi al 4,7% ma, secondo alcuni analisti, il numero sarebbe viziato da uno sciopero a Verizon. Il dato di aprile è stato invece rivisto ampiamente al ribasso da +160.000 a +123.000. I salari rimangono in linea con le aspettative con – 0,2% mese su mese un + 2,5% anno su anno. Il dato di aprile è stato rivisto al rialzo da +0,3% a +0,4%, mentre le ore di lavoro sono in leggero calo dal 34,5 stimato al dato effettivo fermo a 34,4.

Il rapporto ha prodotto una valanga che ha investito il dollaro USA provocando un rally sulla coppia EUR/USD superiore all’1,50%, a 1,1338. La coppia GBP/USD sale a 1,4530, in rialzo di 0,0108 (0,75%). Il dollaro perde terreno anche contro lo yen giapponese, con la copia USD/JPY in forte ribasso a 107,739, a -2,131 (-1,96%).

Su Comex i future sull’oro con scadenza ad agosto guadagnano oltre il 2% apprestandosi a segnare il più forte rialzo giornaliero da oltre un mese.

Nonostante la fiacchezza del dollaro, i future sul WTI con scadenza a luglio cedono l’1,06% e scivolano a $ 48,65, nel timore che i dati negativi sull’occupazione negli USA possano ripercuotersi sulla domanda. A sostenere i prezzi invece il riequilibrio fra la domanda e l’offerta e il clima positivo dalla riunione dell’Opec.

Per quanto riguarda le altre notizie del giorno, gli ordinativi industriali per il mese di maggio negli Stati Uniti crescono dell’1,9%, mentre il PMI definitivo di Markit nel terziario per il mese di maggio si attesta a 51,3, in ribasso rispetto 52,8 di aprile e al di sotto della media nel periodo post crisi pari al 55,6.

Scendono i rendimenti dei titoli del tesoro, con rendimenti a due anni vicini allo 0,8% e a 10 anni attorno all’1,72%.

I future sui Fed Fund indicano che il mercato sconta una probabilità dell’8% di un incremento dei tassi nel mese di giugno, e del 33% nel mese di luglio. Le probabilità che l’incremento si verifichi a settembre si attestano al 54%, e al 90% entro novembre.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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