Nella mattinata di venerdì, le valute legate alle materie prime hanno sperimentato un rimbalzo, con gli investitori che, più rilassati, sono tornati sui
Nel corso della sessione asiatica, l’euro viene negoziato a quota 1,0900, con un recupero di 24 punti. Nella giornata di mercoledì, la moneta unica era scesa al minimo delle ultime sette settimane sul dollaro quando il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, aveva ribadito il suo impegno a fornire uno stimolo senza precedenti all’Eurozona. La Bce mantiene il suo tasso di rifinanziamento al minimo storico dello 0,05% e il tasso sui depositi a -0,2%.
Il dollaro canadese non ha subito variazioni, con la forza delle valute legate alle materie prime che ha contribuito a fermare la caduta del Loonie seguita al sorprendente annuncio, dato dalla Banca del Canada nella giornata di mercoledì, sul taglio del tasso di riferimento per la seconda volta nel corso dell’anno, a causa degli effetti negativi che il calo dei prezzi del petrolio ha avuto sull’economia canadese nella primo semestre. La banca centrale ha portato il tasso sui prestiti overninght tra le banche commerciali dallo 0,75%, ove si trovava dal taglio di gennaio, allo 0,5%.
Il kiwi rimane debole, sebbene la valuta si sia mossa in rialzo dopo il calo dei prezzi del latte, registrato nel corso dell’asta di questa settimana e risultato superiore alle aspettative. Il dollaro neozelandese si è indebolito a seguito della caduta, maggiore di quanto previsto, che i prezzi dei prodotti lattiero-caseari, hanno subito, tra l’eccesso di offerta globale e la debolezza della domanda, all’asta GlobalDairyTrade, tenutasi nella giornata di ieri.
I dati che mostrano un inflazione annuale di appena lo 0,3% nel trimestre terminato a giugno hanno alimentato le riflessioni sulla possibilità di un taglio del tasso ufficiale di sconto da parte della banca centrale, maggiore di quanto precedentemente segnalato. Secondo alcuni economisti, il tasso potrebbe essere tagliato fino 50 punti base durante la revisione di giovedì prossimo.
Nel corso della giornata di oggi, è prevista la pubblicazione dei dati sull’inflazione in Canada e negli Stati Uniti, ove verranno diffusi anche i risultati di un’indagine sulla fiducia dei consumatori. Un rapporto pubblicato nella giornata di ieri ha mostrato come, negli Stati Uniti, le richieste per i sussidi di disoccupazione si siano ridotte più del previsto nel corso dell’ultima settimana, alimentando le riflessioni sul possibile innalzamento dei tassi di interesse da parte della Fed, che potrebbe avvenire al più presto a settembre, e aumentando la domanda di dollari Usa.