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L’euro si muove in rialzo, il dollaro e la sterlina si deprezzano

Da:
Bob Mason
Aggiornato: May 26, 2017, 14:10 UTC

La giornata di oggi è praticamente priva di dati rilevanti a eccezione di quelli sugli Stati Uniti, riguardanti la seconda stima del Pil del primo

L’euro si muove in rialzo, il dollaro e la sterlina si deprezzano

La giornata di oggi è praticamente priva di dati rilevanti a eccezione di quelli sugli Stati Uniti, riguardanti la seconda stima del Pil del primo trimestre, gli ordini di beni durevoli per il mese di aprile e del risultato definitivo sulla fiducia dei consumatori nel mese di maggio.

I dati sugli Stati Uniti continuano a deludere, come, ad esempio, l’aumento del disavanzo commerciale pubblicato nella giornata di ieri. Il deficit di bilancia commerciale si è verificato nonostante il deprezzamento del dollaro. Il dato invia, dunque, un forte segnale all’amministrazione Trump: lo stato dell’economia non dipende esclusivamente dall’andamento della valuta, ma anche dalle preferenze dei consumatori che, attualmente, si indirizzano verso i beni esteri.

I dati di oggi avranno un impatto significativo sul dollaro. I mercati hanno, infatti, poco altro da considerare oltre agli sviluppi delle vicende che vedono coinvolto Trump. La Fed e i mercati sono in attesa di un rimbalzo della crescita nel secondo trimestre. I dati della prima stima sono stati particolarmente deludenti e gli indicatori di aprile hanno continuato a inviare segnali contraddittori, ponendo in discussione la ripresa prevista dalla Fed.

La sterlina si è mossa in ribasso dagli 1,30$. I dati cominciano a riflettere l’inflazione e l’aumento del debito delle famiglie. La deludente seconda stima del Pil del primo trimestre, pubblicata nella giornata di giovedì, ha escluso ogni possibilità di cambiamento della politica monetaria nel breve periodo. Tuttavia, non dipende tutto dall’economia. Il partito conservatore vede le proprie chances di vittoria alle elezioni di giugno ridursi sempre più. L’elettorato non pare avere apprezzato il manifesto conservatore.

Il deprezzamento della sterlina e il mancato cambiamento in politica monetaria hanno avuto effetti positivi sul Ftse 100. Dopo il ribasso dello 0,55% subito nella giornata di ieri, la sterlina ha perso lo 0,52% per toccare gli 1,2875$.

L’euro ha guadagnato lo 0,1%, raggiungendo gli 1,1221$. I dati continuano a stupire. Nei prossimi mesi, qualora la ripresa dovesse ulteriormente migliorare, con la riduzione della disoccupazione e l’aumento dei salari, la Bce potrebbe progressivamente abbandonare le misure espansive. Per Francoforte, il processo sarà lungo, ma potrebbe sperimentare un’accelerazione qualora l’accordo sul risanamento del debito greco venisse raggiunto.

Nelle prime ore della giornata, l’apprezzamento dell’euro ha pesato sui principali indici azionari. Dopo l’ultima serie di rialzi, i mercati paiono prendersi una pausa, nonostante l’aumento del prezzo del greggio e delle altre materie prime a causa del deprezzamento del dollaro e della mancata adozione di più estesi tagli alla produzione da parte dell’Opec.

L’oro aumenta, il dollaro si deprezza e anche il Dow Jones dovrebbe aprire in ribasso. I mercati sono in attesa degli esiti dell’inchiesta sull’amministrazione Trump e di notizie dalla Casa Bianca. L’interrogativo principale verte su quale testa dovrà cadere. Al momento, l’elenco è lungo e include Kushner, persona di particolare interesse secondo gli ultimi aggiornamenti.

Durante la giornata di oggi, è probabile che dollaro e sterlina si muovano in ribasso. Nonostante il deprezzamento della valuta britannica, l’indice del dollaro spot perde lo 0,16% per toccare quota 97,096. Il rialzo del dollaro dipenderà dai dati sul Pil, che verranno pubblicati mentre l’attenzione dei mercati sarà concentrata sul G7.

Sull'Autore

Bob Masonauthor

Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.

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