Il cambio euro dollaro tenta di recuperare terreno dopo il calo del 2,6% registrato finora questa settimana a causa dei solidi dati sul PIL degli Stati Uniti e l'atteggiamento aggressivo della FED.
Il prezzo dell’euro dollaro tenta un recupero dai minimi di sette settimane, scambiando sopra il livello annuale 1,1422 durante la sessione europea di giovedì. Dopo tre giorni consecutivi di forti ribassi, innescati dai solidi dati macroeconomici statunitensi e da una Federal Reserve più aggressiva del previsto, il fiber prova a stabilizzarsi, pur restando su livelli tecnicamente deboli. A luglio, la valuta unica si avvia verso un calo mensile di circa il 3%, il peggiore da dicembre scorso.
Come anticipato il rafforzamento del dollaro statunitense è stato sostenuto dai dati macro e dal tono deciso della FED. In particolare, mercoledì il PIL statunitense del secondo trimestre ha registrato una crescita del 3% su base annua, battendo le stime del 2,4% e invertendo la contrazione dello 0,5% del trimestre precedente. Questo dato ha rafforzato la posizione attendista della FED, che ha mantenuto i tassi fermi al 4,25%–4,50%, sottolineando tuttavia che è ancora presto per valutare l’effetto reale dei dazi sull’inflazione.
Il presidente Jerome Powell, durante la conferenza stampa post-FOMC, ha ribadito che “la strada è ancora lunga” per valutare l’impatto completo delle politiche commerciali sull’economia USA. Questo ha spinto gli operatori a ridimensionare le aspettative di tagli dei tassi, con le probabilità di un allentamento già a settembre in calo dal 63% al 43%. Anche le stime complessive per l’intero 2024 sono state riviste al ribasso: da 50 a circa 35 punti base di taglio stimati.
Anche il rapporto ADP di mercoledì ha contribuito a rafforzare il dollaro statunitense, con un aumento delle buste paga private pari a 104.000 unità, superiore alle attese di 78.000 unità. Questi segnali di resilienza del mercato del lavoro hanno spinto il fiber al ribasso.
Al momento della scrittura il prezzo del fiber quota 1,1441, in rialzo dello 0,32% ed in un principio di tentativo di pullback rialzista sfruttando l’eventuale rimbalzo dal livello annuale 1,1422. Infatti, una chiusura positiva sopra 1,1450 spingerebbe i tori a pressare l’euro dollaro, al fine di raggiungere prima il livello psicologico 1,1500 e successivamente il livello annuale 1,1554.
Tuttavia, il fallito tentativo di pullback suggerirebbe un forte ritorno della pressione degli orsi, i quali cercheranno di spingere il cambio per raggiungere il livello chiave 1,1400 prima e il livello annuale 1,1328 successivamente.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.