Il prezzo del petrolio greggio WTI e il gas naturale continuano a divergere nello scenario tecnico: il WTI arretra sul margine inferiore della fascia laterale, il gas ha testato invece i 3,5$ prima di rallentare.
Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano sul margine inferiore della fascia laterale, precisamente appena sopra i 62 dollari al barile. L’arretramento registrato fino ad ora pare dunque in grado di proseguire con una pressione sul supporto attuale e verso i 60 dollari.
Quanto al gas naturale, invece, si è registrato un allungo fino alla resistenza a 3,5 dollari, a cui ha fatto seguito un fisiologico arretramento. Questo test, per quanto fallito, ha evidenziato la spinta rialzista ancora in corso sulla commodity. In vista della chiusura settimanale di domani, il gas naturale potrà ritestare la resistenza in questione.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna esattamente 62 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 3,433 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI si sta misurando con il supporto di 62 dollari al barile, già testato al ribasso in questi minuti. In caso di rottura, la commodity potrebbe spingersi sui supporti intermedi da individuare a 61,5 e 60,80 dollari al barile, prima del supporto principale (e maggiore target ribassista) di 60 dollari tondi.
Qualsiasi arretramento sotto questo livello di prezzo, per quanto poco plausibile, segnerebbe l’effettivo ingresso in una fase di scambi più spiccatamente ribassista, con proiezioni verso i minimi relativi della prima settimana di Maggio.
Lo scenario osservato fino ad ora potrebbe invertirsi solo in caso di una spinta rialzista efficace e duratura, dapprima verso il margine superiore della fascia laterale (63,5/64 dollari al barile) e poi lungo la direttrice che porta al test dei 65 dollari tondi, come fatto la settimana scorsa.
Il prezzo del gas naturale, invece, ha mostrato una forte spinta rialzista fino ai 3,5 dollari. Questo target rappresenta il principale livello rialzista di breve termine e dopo la recente inversione di tendenza al rialzo pare adesso più agevole da approcciare.
I fisiologici arretramenti citati in apertura hanno fatto scivolare le quotazioni sui 3,45 dollari, ma la spinta rialzista pare ancora conservata.
In caso di tenuta dei supporti intermedi, il gas naturale potrebbe ripartire al rialzo con l’intenzione di ritestare i 3,5 dollari passando per il livello intermedio di 3,487 dollari, coincidente con la media mobile semplice a 200 giorni.
Se invece la pressione ribassista dovesse proseguire oltre le soglie di 3,42, 3,38 e 3,335 dollari, allora la spinta bullish osservata potrebbe cessare in favore di un proseguimento dei ribassi lungo la soglia dei 3,2 dollari.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.