Il prezzo del petrolio greggio WTI corre ancora con l'ambizione di superare i massimi storici (crisi del 2008), mentre il gas naturale ritraccia a quota 4,8 dollari circa.
Il prezzo del petrolio greggio WTI ha raggiunto nuovi picchi nelle ultime ore, superando le previsioni degli analisti per il brevissimo termine e portandosi fin sopra la resistenza di 120 dollari al barile, non più così lontano dal picco massimo toccato nel 2008.
Il gas naturale ha vissuto invece alcune sessioni di scambio dal ritmo più compassato, con un primo rialzo fin sopra i 5,2 dollari, a cui hanno fatto seguito le prese di profitto fino al livello di 4,85 dollari circa.
Precisamente, stamattina alle ore 8:30 il petrolio greggio WTI viene scambiato a quasi 124 dollari al barile, mentre il gas naturale segna 4,8655 dollari.
Per il greggio texano, le previsioni sono fortemente rialziste, con un prossimo target a 130 dollari, mentre il gas naturale potrebbe necessitare di una fase di consolidamento prima di ritentare un nuovo break-out dalla resistenza di 5 dollari.
All’interno dell’attuale contesto rialzista, che resta il più verosimile per il petrolio greggio, visto il clima di forte tensione causato dall’attacco russo all’Ucraina, il prossimo target tecnico è rappresentato dalla resistenza a 130 dollari.
Il superamento di questo livello di prezzo potrebbe spingere il texano anche verso la resistenza intermedia successiva di 138 dollari circa. Questa estensione del trend attuale potrebbe già suggerire un tentativo di ritorno ai massimi storici sopra citati.
Al ribasso, un alleggerimento del conflitto potrebbe rallentare la corsa del petrolio greggio, con una correzione anche fin sotto il livello di 110 dollari al barile.
Il trend di medio termine rimarrebbe comunque rialzista, ma una contrazione di questa natura potrebbe accelerare un eventuale break-out fino ai 100 dollari e oltre.
Nonostante il rally del greggio, i prezzi del gas naturale si sono contratti a causa delle prese di profitto. Il supporto a quota 4,66 dollari, che coincide con l’attuale media mobile a 10 giorni, si è comunque mantenuto intatto e potrebbe continuare a salvaguardare la posizione rialzista del gas.
In caso di rottura, invece, è possibile attendersi una contrazione del presto anche fino ai 4 dollari.
Lo scenario più verosimile, nel contesto attuale, vede però ancora un tentativo di rottura della resistenza di 5 dollari, con la possibilità di un mantenimento del prezzo intorno ai 5,2 dollari, prima di nuovi allunghi.
In questo caso, potrebbe però essere necessaria una breve finestra di consolidamento per il prezzo del gas naturale, in uno scenario macro ancora molto volatile.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.