Il prezzo del petrolio greggio WTI segna un forte calo fin sotto i 60 dollari al barile, mentre il gas naturale passa di mano ancora sopral a resistenza a 3,335 con il contratto di Giugno.
Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano ancora in calo, sotto il supporto principale di 60 dollari al barile. La contrazione è stata netta, con un -4,5% negli ultimi cinque giorni e un forte calo nell’ultima sessione di scambi.
L’arretramento sotto il supporto principale potrebbe ora causare un’ondata di ribassi anche verso nuovi minimi relativi, con estensioni oltre i supporti di 58 e 56,5 dollari al barile.
Il gas naturale, invece, rimane in fase di ripresa nel contratto di Giugno 2025 e potrebbe testare quota 3,40 dollari già nella sessione odierna. Ritengo però più probabile una stabilizzazione sul target di 3,3350.
Precisamente, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 59,65$ dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 3,380 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano in forte calo sotto quota 60 dollari al barile e potrebbe adesso spingersi verso il supporto di 58,8 dollari. Un ritorno su quest’ultimo target aggraverebbe lo scenario tecnico e potrebbe rappresentare un passo decisivo per l’inversione di tendenza ribassista.
Per scongiurare questa ipotesi, il prezzo del petrolio greggio WTI dovrà tentare di recuperare i 60 dollari al barile e riavvicinarsi gradualmente agli indicatori tecnici più rilevanti. In particolare, l’SMA a 20 giorni si trova a 62,58 dollari la barile e rappresenterebbe un primo appiglio per tornare al rialzo.
Il prezzo del gas naturale passa di mano sopra la resistenza di 3,35 e potrebbe estendersi fino al target di 3,40 (già testato ampiamente ieri, prima di un repentino ritracciamento).
In caso di superamento di questo livello di resistenza intermedio, il gas naturale potrebbe avvicinarsi alla conquista dei livelli successivi tra i 3,5 e i 3,75 dollari.
In tal senso, il riferimento rialzista più netto è rappresentato dall’EMA a 50 periodi a quota 3,601; superare questo target (dopo aver già conquistato l’EMA a 200 giorni nelle scorse giornate) potrebbe garantire un’ulteriore spinta rialzista diretta verso il target intermedio di 3,8 dollari.
Guardando invece allo scenario ribassista, le previsioni fin qui svolte verrebbero annullate in caso di un calo sotto il supporto di 3,335 e oltre l’EMA a 200 giorni a quota 3,27 circa.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.