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Venerdì i prezzi dell’oro sono saliti, mantenendosi appena sopra il pivot a breve termine a $3.318,50, livello che potrebbe determinare se XAU/USD riconquisterà la soglia di $3.351,08 o se invece ritraccerà verso livelli di supporto più profondi. La settimana ha visto operazioni turbolente, con il sentiment diviso tra il rischio geopolitico e il profit-taking dopo il massimo storico del mese scorso a $3.500,20.
Alle 11:31 GMT, XAU/USD viene scambiato a $3.325,27, con un aumento di $19,29 ovvero +0,58%.
Un dollaro USA più morbido ha offerto un modesto sostegno all’oro, con l’Indice del Dollaro (DXY) in calo dello 0,3% venerdì. Pur essendo il dollaro in rialzo nella settimana, grazie in parte all’ottimismo per un limitato accordo commerciale USA-Regno Unito e al ridursi delle scommesse sui tagli dei tassi da parte della Fed, il ribasso a breve termine ha reso l’oro più appetibile per gli investitori in valuta estera. Nonostante la lieve retromarcia, le tendenze ribassiste del dollaro hanno pesato sull’oro per gran parte della settimana, fungendo da ostacolo e limitando i rally.
L’attenzione degli investitori si sposta sulle trattative commerciali tra Stati Uniti e Cina, in programma per il fine settimana in Svizzera. La possibilità di ridurre le tariffe sulle importazioni dalla Cina ha alimentato un certo ottimismo, ma tensioni più ampie — in particolare le recenti attività militari tra India e Pakistan — continuano a sostenere l’oro in qualità di bene rifugio geopolitico. La domanda delle banche centrali, le preoccupazioni legate alle tariffe e l’incertezza finanziaria rimangono fattori chiave nel mercato, sebbene i forti rally siano accompagnati da un aumento del profit-taking.
Da un punto di vista tecnico, il minimo del 1° maggio a $3.201,95 ha segnato la principale zona di ritracciamento, compresa tra $3.228,38 e $3.164,23, in linea con l’approccio tipico del “buy the dip”. Tuttavia, con un massimo inferiore ormai fissato a $3.435,06, l’oro sembra orientarsi verso una modalità “sell the rally”. Se i rialzisti non riusciranno a superare i $3.351,08, il prezzo rischia di ritrarsi nuovamente nella zona di ritracciamento, con un supporto più profondo individuato nella media mobile a 50 giorni a $3.130,40. Questa zona potrebbe diventare la prossima area di valore per gli acquirenti a medio-lungo termine.
Con il mercato che si colloca al di sotto di un massimo inferiore e senza un riconquistarne deciso la soglia di $3.351,00, le previsioni a breve termine per l’oro si orientano su toni ribassisti. Una chiusura sotto $3.318,50 esporrebbe la zona di ritracciamento compresa tra $3.228,38 e $3.164,23, ma è probabile un ulteriore test della media mobile a 50 giorni a $3.130,40 se i venditori manterranno il controllo.
Se da un lato i flussi verso i beni rifugio e i rischi commerciali sostengono l’offerta più ampia, dall’altro l’attuale configurazione tecnica suggerisce che i rally possano essere venduti fino al conferma di una nuova rottura. Gli operatori dovrebbero prepararsi a una retromarcia più profonda prima di considerare una ripresa verso l’alto.
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James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.