L'Argento inizia a risalire dopo che la domanda di beni rifugio migliora a causa dell'incertezza dovuta ai dazi e i dati sull’inflazione USA che hanno riacceso le preoccupazioni sulla FED.
Il prezzo dell’Argento sta recuperando terreno dopo aver registrato perdite nelle due sessioni precedenti, attualmente attestandosi a sopra i 38 $ durante la sessione europea di mercoledì. La crescente domanda di metallo prezioso, considerato un bene rifugio in tempi di incertezze economiche e politiche, sta spingendo l’Argento a poter riprendere il movimento LONG, alimentato dalle preoccupazioni legate ai dazi commerciali e all’incertezza economica globale.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente annunciato l’introduzione di nuove aliquote tariffarie che entreranno in vigore il 1° agosto, interessando ben 25 Paesi, tra cui i principali partner commerciali come il Canada, il Messico e l’Unione Europea. L’annuncio di queste tariffe ha suscitato preoccupazioni nei mercati internazionali, spingendo molti investitori a rifugiarsi in beni rifugio come l’Argento. Trump ha anche dichiarato che le lettere per notificare le nuove tariffe ai Paesi più piccoli, inclusi quelli dell’Africa e dei Caraibi, verranno inviate a breve, aumentando ulteriormente l’incertezza nei mercati globali.
Questa incertezza, alimentata dalle politiche tariffarie aggressive degli Stati Uniti, sta spingendo il metallo prezioso verso l’alto, in quanto gli investitori cercano sicurezza in questo bene rifugio storicamente beneficia questi periodi di alta volatilità geopolitica e commerciale. Tuttavia, la commodity potrebbe incontrare difficoltà, poiché il recente rapporto sull’Inflazione negli Stati Uniti ha riacceso le preoccupazioni riguardo ai tassi di interesse elevati e prolungati da parte della Federal Reserve. L’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) statunitense è aumentato del 2,7% su base annua a giugno, in linea con le aspettative di mercato, mentre l’IPC Core si è attestato al 2,9%, appena al di sotto della previsione del 3,0%. Questi dati indicano che l’inflazione sta rimanendo sopra l’obiettivo del 2% della FED, spingendo gli investitori a rimanere cauti riguardo a future misure da parte della Banca Centrale.
Al momento della scrittura, il prezzo dell’Argento si attesta a 38,013 $, in rialzo dello 0,80%. Il metallo prezioso sta tentando un pullback sul livello annuale dei 37,923 $: un consolidamento sopra questo livello potrebbe rafforzare il controllo dei tori, aprendo la strada verso la resistenza dei 38,50 $, ultimo ostacolo significativo prima di un possibile ritorno in area 39 $. Il superamento deciso di quest’ultima soglia aumenterebbe le probabilità di un’estensione del movimento rialzista fino al prossimo obiettivo tecnico, il livello annuale dei 39,812 $.
Al contrario, un ritorno sotto i 37,70 $ indebolirebbe il sentiment positivo e potrebbe favorire una ripresa della pressione ribassista. In tal caso, l’Argento rischierebbe di scendere verso il supporto chiave dei 37 $, con possibilità di ulteriori ribassi fino al livello annuale dei 36,551 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.