L'Argento scende per il quinto giorno consecutivo, in un contesto di rafforzamento del dollaro statunitense e di rendimenti obbligazionari più elevati.
Il prezzo dell’Argento prolunga la sua fase di debolezza e registra il quinto giorno consecutivo di ribassi, attestandosi mercoledì sui minimi delle ultime due settimane sotto i 37 $. Il metallo prezioso continua a subire la pressione derivante dal rafforzamento del dollaro statunitense e dall’aumento dei rendimenti obbligazionari, in un contesto in cui gli operatori attendono con cautela il discorso del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, al simposio di Jackson Hole.
Il future del dollaro statunitense (indice DXY) cerca di consolidare il guadagno settimanale recente poco sopra lo 0,40%. A sostenere il movimento è stata una moderata risalita dei rendimenti obbligazionari statunitensi, che hanno riacceso l’interesse degli investitori per il dollaro USA a scapito degli asset non remunerativi come l’Argento.
In parallelo, il mercato ha ridotto le scommesse su tagli immediati dei tassi da parte della Federal Reserve. Le attese rimangono concentrate sulla riunione di settembre, ma gli investitori si mantengono cauti in vista delle indicazioni che Powell fornirà venerdì, le quali potrebbero chiarire l’orientamento della Banca Centrale statunitense sul ciclo di allentamento monetario.
Dal punto di vista tecnico, l’Argento mantiene un’impostazione ribassista dopo il rigetto sia dalla resistenza dei 38,50 $ che dal livello chiave dei 38 $. La pressione dei venditori ha spinto le quotazioni in prossimità del supporto cruciale dei 37 $. Gli oscillatori, in particolare l’RSI, mostrano condizioni di ipervenduto sul grafico giornaliero, il che potrebbe favorire nelle prossime ore una fase di consolidamento o un rimbalzo tecnico. Una chiusura decisa al di sotto dei 37 $ aprirebbe la strada a un’estensione del ribasso verso il livello annuale di 36,551 $.
Al contrario, un rimbalzo dal supporto dei 37 $ avrebbe come primo target il livello annuale dei 37,923 $, area che rappresenta una significativa zona di pressione ribassista. Un consolidamento sopra tale livello potrebbe alimentare un recupero in direzione dei 38,50 $, con la possibilità di riaccendere l’interesse rialzista e puntare successivamente al livello chiave dei 39 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.