Il cambio euro dollaro si rafforza mentre svanisce l'impatto del solido rapporto sulle buste paga non agricole negli Stati Uniti.
Il prezzo dell’euro dollaro sta mantenendo un andamento stabile vicino ai massimi pluriennali, oscillando intorno a quota 1,1760. Nonostante una certa forza intrinseca, il dollaro statunitense sta affrontando alcune difficoltà dovute alle crescenti preoccupazioni sui dazi e alle incertezze fiscali degli Stati Uniti, che hanno minato la fiducia nel biglietto verde. Il fiber rimane in attesa di ulteriori sviluppi, con una particolare attenzione sullo stato della politica commerciale statunitense e gli effetti delle dichiarazioni della Banca Centrale Europea.
Giovedì, il future del dollaro statunitense (indice DXY) ha mostrato segni di debolezza, sebbene il dato positivo sulle buste paga non agricole (NFP) di giugno avesse inizialmente dato un impulso al dollaro USA. Tuttavia, il mercato ha subito una correzione a causa delle preoccupazioni per l’incertezza politica legata ai dazi e alla fiscalità. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha alimentato l’incertezza annunciando che invierà lettere ai partner commerciali per informare sui nuovi dazi che verranno applicati ai loro prodotti. Tali dichiarazioni e l’incertezza riguardo a un potenziale aumento dei dazi hanno fatto crescere il rischio di una maggiore inflazione negli Stati Uniti, alimentando il pessimismo verso il dollaro.
A complicare ulteriormente la situazione, il Congresso ha approvato il piano fiscale di Trump, ma le stime del CBO (Congressional Budget Office) prevedono che il disegno di legge possa aggiungere trilioni di dollari al debito pubblico degli Stati Uniti. Questo ha sollevato preoccupazioni circa una potenziale crisi fiscale a lungo termine, riducendo l’appeal del dollaro come valuta rifugio.
Nel frattempo, l’euro dollaro continua a beneficiare di una posizione relativamente favorevole, nonostante alcune letture economiche contrastanti dall’Eurozona. Ciononostante, i dati relativi all’attività dei servizi nell’Eurozona hanno mostrato segni di miglioramento, con l’indice PMI dei servizi che è stato rivisto al rialzo a 50,5, suggerendo una ripresa del settore.
Al momento della scrittura il prezzo del fiber quota 1,1766, in rialzo dello 0,08% ed il falso break-out SHORT del livello annuale 1,1759 potrebbe suggerire che l’euro dollaro non abbia ancora finito la sua corsa rialzista, ma i tori dovranno chiudere sopra il livello chiave 1,1800 per poter spingere il cambio verso il prossimo obiettivo rappresentato dalla resistenza 1,1850.
Ciononostante, una chiusura al di sotto del livello annuale 1,1759 potrebbe influenzare negativamente il fiber, con gli orsi che a quel punto metteranno più pressione al cambio per raggiungere almeno il primo obiettivo ribassista a 1,1655, livello annuale.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.