Il cambio euro dollaro passa sopra la resistenza di 1,13, ma ha subito un forte calo rispetto alla sessione di scambi di ieri dopo la decisione della FED di mantenere i tassi inalterati.
Il cambio euro dollaro (EUR/USD) passa di mano ancora sopra la resistenza principale di 1,13, ma ha perso quota dopo la ripresa del dollaro statunitense. Questo lieve rimbalzo è dovuto alla Fed che ha lasciato inalterati i tassi e a un possibile allentamento delle tensioni commerciali tra USA e Cina.
Sebbene quest’ultimo fattore rappresenti ancora un’incognita (insieme ai rapporti commerciali tra USA e UE), sembra che il mercato stia tornando alla razionalità nella speranza di un accordo che possa limitare l’impatto negativo sui commerci globali.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il cambio euro dollaro segna esattamente 1,1307 e l’indice del dollaro USA 99,650$.
Nella giornata di ieri, la Federal Reserve ha deciso di mantenere inalterati i tassi di interesse, dopo un’attenta valutazione delle politiche commerciali della Casa Bianca. I rischi economici legati ai dazi di Trump rimangono concreti, con risvolti negativi sull’inflazione e la disoccupazione negli Stati Uniti. Al momento, però, la Fed ha preferito scegliere un approccio attendista per monitorare gli sviluppi futuri.
In questo scenario, il cambio euro dollaro ha subito un lieve ribasso fino al supporto di 1,13 (già forato nella chiusura di ieri). Nel complesso, però, l’assetto tecnico rimane chiaramente rialzista e il cambio euro dollaro potrà ricostruire una ripresa fino alla resistenza di 1,14.
Molto dipenderà dalla reazione del mercato al supporto attuale. Ulteriori arretramenti causati dal sentiment in chiaro miglioramento potranno far scivolare il cambio euro dollaro verso nuovi supporti tra 1,1275 e 1,12 tondi. Quest’ultimo supporto, in particolare, rappresenta l’obiettivo che inizialmente avevo fissato come più plausibile all’interno della fase attuale di lieve arretramento dai massimi relativi.
Il calendario economico di oggi presenta pochi dati macro di rilievo e nessun market mover per l’Eurozona, se si esclude l’aggiornamento (già rivelato) sulla bilancia commerciale tedesca.
Nel pomeriggio, attenzione invece all’aggiornamento sulle richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti e sul costo del lavoro medio.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.