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I Titoli di Stato USA sono ancora un porto sicuro?

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Apr 20, 2025, 10:34 GMT+00:00

I Titoli di Stato USA sono ancora un porto sicuro? Vediamo quanto la politica dei dazi di Donald Trump può causare danni al debito pubblico USA.

I Titoli di Stato USA sono ancora un porto sicuro

La strategia dei dazi di Donald Trump e della sua amministrazione ha messo in discussione gli equilibri globali, e non solo sotto il punto di vista economico. Tanto che ci si domanda se i Titoli di Stato USA siano ancora un porto sicuro per gli investitori che cercano rendimento e allo stesso tempo rifugio.

Basterà ricordare che la Bank of England ha richiesto il rientro dagli stati Uniti del 30% delle sue riserve auree lì depositate. Segno del venir meno della fiducia nei confronti degli Stati Uniti come partner affidabile sotto molti punti di vista.

Per capire se i Titoli di Stato USA sono ancora un porto sicuro per gli investitori e risparmiatori, è utile provare a capire quali sono gli obiettivi che Trump sta cercando di raggiungere con i dazi e quali le conseguenze.

Quali sono gli obiettivi di Trump con i dazi?

In base a quanto scritto nelle ultime settimane dagli analisti attraverso i quotidiani online di economia, gli obiettivi di Donald Trump con i dazi sono molteplici e complessi, e possono essere riassunti nei seguenti punti principali:

  • Protezione dell’industria americana:
    • Uno degli obiettivi primari è quello di proteggere e rilanciare l’industria manifatturiera statunitense, spesso vista come in declino a causa della concorrenza estera.
    • L’idea è di incentivare la produzione interna, riducendo la dipendenza dalle importazioni e riportando posti di lavoro negli Stati Uniti.
  • Riequilibrio della bilancia commerciale:
    • Trump mira a ridurre il deficit commerciale degli Stati Uniti, considerato da lui come un segno di debolezza economica.
    • I dazi sono visti come uno strumento per rendere le importazioni più costose e quindi meno competitive rispetto ai prodotti nazionali.
  • Leva diplomatica:
    • I dazi vengono utilizzati come strumento di pressione nelle negoziazioni commerciali con altri paesi.
    • L’obiettivo è ottenere accordi più favorevoli per gli Stati Uniti, costringendo i partner commerciali a modificare le loro politiche.
  • Contrastare le pratiche commerciali sleali:
    • Trump accusa alcuni paesi, in particolare la Cina, di pratiche commerciali sleali come il dumping e il furto di proprietà intellettuale.
    • I dazi sono visti come una risposta a queste pratiche, volte a “livellare il campo di gioco”.
  • Aumento delle entrate fiscali:
    • Alcuni sostengono che i dazi possano essere utilizzati come fonte di entrate per il governo federale.
  • Svalutazione del dollaro:
    • Per alcuni analisti Trump starebbe puntando a un dollaro molto più debole per un riequilibrio dell’import-export. Questa ipotesi vede zero dazi per tutti per il futuro.

I rischi della politica dei dazi per gli statunitensi

Tuttavia, è importante notare che l’implementazione dei dazi comporta anche dei rischi e delle potenziali conseguenze negative, tra cui:

  • Aumento dei prezzi per i consumatori: I dazi possono portare a un aumento dei prezzi dei beni importati, che si ripercuote sui consumatori statunitensi.
  • Ritorsioni da parte di altri paesi: L’imposizione di dazi scatena ritorsioni da parte dei partner commerciali, portando a una guerra commerciale con conseguenze negative per l’economia globale.
  • Danni all’occupazione: Sebbene l’obiettivo sia di creare posti di lavoro nell’industria manifatturiera, i dazi possono anche portare alla perdita di posti di lavoro in altri settori, come l’agricoltura e il commercio al dettaglio, a causa delle ritorsioni e dell’aumento dei costi.

Se il denaro “scappa” dagli Stati Uniti

Una delle conseguenze dei dazi è la fuga dei capitali dagli Stati Uniti. I gestori di fondi e gli asset manager vedono un deflusso in corso verso l’Europa, e verso l’oro, che potrebbe proseguire ancora per molti mesi.

Di conseguenza anche i Titoli di Stato statunitensi, i Treasury, soffrono poiché cala la domanda facendo impennare i tassi di interesse. Tale dinamica rischia di mettere sotto stress eccessivo il già esplosivo debito pubblico statunitense.

Quest’ultimo è stato il motivo per cui Trump ha aperto a una moratoria di 90 giorni per l’applicazione dei dazi all’Europa e agli altri 60 paesi, con eccezione della Cina. Il Segretario al Tesoro, Scott Bessent, è riuscito nell’impresa di far ragionare Trump sul rischio di un debito pubblico gravato da tassi di interesse troppo elevati.

I Titoli di Stato USA sono ancora un porto sicuro?

Quando i tassi di interesse sui titoli di Stato si alzano, per gli investitori esperti del settore è il momento di comprare per ottenere rendimenti più elevati.

Bisogna, però, essere consapevoli di altri rischi tra cui la svalutazione dei Treasury già in portafoglio.

In generali, infatti, quando i tassi di interesse sui Titoli di Stato di nuova emissione sono più elevati rispetto a quelli emessi in precedenza, questi ultimi si svalutano sul mercato secondario. Di conseguenza, in caso sia necessario vendere in anticipo i Titoli precedenti lo si dovrà fare perdendo parte del capitale.

Per un europeo che guarda ai Treasury c’è un’altra variabile di non poco conto da ponderare, ovvero il valore del dollaro rispetto alla moneta unica.

Com’è possibile verificare dal grafico dei prezzi EUR/USD, il tasso di cambio ha subito una brusca variazione negativa per il valore del dollaro. Da inizio 2025 e fino al 20 aprile, l’euro ha guadagnato il +9,5%.

Come abbiamo accennato in precedenza tra gli obiettivi dei dazi, uno di essi (forse uno dei principali) è la svalutazione del dollaro per riequilibrare la bilancia commerciale USA a favore dell’export.

Questo potrebbe tradursi in un ulteriore indebolimento del dollaro USA nei confronti dell’euro e non solo.

Il rischio cambio quando acquisti i Treasury

In breve, se il tuo obiettivo è acquistare i Treasury in questa fase per approfittare di tassi di interesse più alti che garantiscono un maggiore rendimento per il tuo investimento, dovrai tenere in conto il rischio cambio.

Potresti cioè perdere il guadagno accumulato con i Treasury in fase di rientro dell’investimento, ovvero quando convertirai dollari in euro.

C’è sempre una alternativa, però, reinvestire le cedole periodiche e il capitale in nuove emissioni di Treasury o in altri strumenti finanziari denominati in dollari, tra cui le azioni USA e gli ETF.

Il cambio da dollaro in euro viene così rinviato a quando i tassi di cambio saranno più favorevoli per il dollaro, e per il tuo investimento.

Tirando le conclusioni: il declino dell’economia USA

La Cina crede che l’Occidente sia in fase di declino e che loro siano il sole nascente di una nuova fase storica per l’umanità.

Tale narrazione, però, stride con la crisi immobiliare cinese le cui ceneri covano ancora sotto lo strato di yuan che il governo cinese ha utilizzato per coprirla. Inoltre, anche la Cina vive il suo inizio di declino demografico e questo certo non aiuta l’espansione di una nazione.

Non bisogna neppure dimenticare lo squilibrio della Cina tra esportazione e domanda interna. Infatti, se da una parte la Cina favorisce il consumo dei suoi prodotti nello scambio con i paesi esteri, continua ad avere una politica interna che stigmatizza il consumismo.

In definitiva, un Occidente debole non sarebbe il migliore degli scenari neppure per la Cina comunista che tarpa le ali ai consumi interni.

I Titoli di Stato USA restano quindi una opportunità interessante, ma non andrebbero dimenticati i trend emergenti.

Sull'Autore

Scrittore web freelance dal 2013, scrive di crypto economy dal 2016 e di fintech e mercati azionari dal 2018. Scrive inoltre di economia digitale.Dal 2018 collabora per FXEmpire.it scrivendo di crypto e mercati azionari con particolare attenzione a Borsa Italiana. Inoltre, cura la pubblicazione di articoli formativi a cadenza domenicale per l'area Formazione del sito di FX Empire Italia.

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