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Guida agli investimenti durante le crisi. Uscire indenni da pandemia Covid-19

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Aug 20, 2020, 15:21 UTC

Guida agli investimenti durante le crisi. Come uscire indenni dalla pandemia da Covid-19 e come prepararsi ai trend finanziari del futuro.

investimenti durante le crisi

In questo articolo:

La storia dell’umanità non ha conosciuto lunghi periodi senza crisi economiche, si può dire che è evoluta attraverso le crisi. Restando nell’ambito delle crisi finanziarie più note, possiamo citare la bolla dei tulipani, la crisi del 1929, fino alla meno nota bolla delle criptovalute del 2017. In questa guida agli investimenti durante le crisi non abbiamo la pretesa di tutelare al 100% i portafogli degli investitori, ma fornire alcuni spunti di riflessione su come “si mette il futuro” e provare a dare un indirizzo di medio e lungo periodo alle nostre strategie di investimento.

Le ultime crisi

Spesso le crisi finanziarie sono dovute alla percezione che i mercati non potranno che andare sempre meglio, ci si basa sull’illusione psicologica del facile arricchimento in tempi più o meno brevi.

La bolla dei Tulipani del 1636-1637 è uno di questi casi, ed è considerato il primo crack finanziario della storia. Ma non abbiamo imparato la lezione e così a metà degli anni ‘90 dello scorso secolo è cresciuta la bolla del Dot.com.

Ma quest’ultima era stata preceduta dal boom delle ferrovie nel 1840, e dal boom delle automobili e delle radio nel 1920, ed ancora nel 1950 dai transistor e poi nel 1980 dal boom dei personal computer.

Sembra quindi che non impariamo mai dagli errori del passato e questo è probabilmente dovuto alla mancanza di approfondimento e di conoscenze da parte dei molti che si cimentano per la prima volta nel ruolo di investitori, senza però avere un minimo di informazioni su come funzionano i mercati finanziari.

Esiste, quindi, una sorta di guida che ci può aiutare ad evitare le crisi e guidarci nel fare i giusti investimenti durante le crisi? La sequenza di seguito riportata potrà essere utile per il presente e il futuro e aiutarci a riconoscere una potenziale bolla finanziaria con conseguente crisi economico-finanziaria da essa scatenata:

  1. estrema fiducia da parte degli investitori nelle potenzialità di un prodotto/azienda;
  2. crescita rapida del prezzo del prodotto;
  3. evento che fa vacillare le aspettative di importanti guadagni;
  4. elevati flussi di vendite;
  5. crollo finale del prezzo del prodotto.

La sequenza è sempre la stessa e come si evita di incappare nella fase 4 e 5? Non certo evitando di investire, piuttosto “accontentandosi” di guadagni meno elevati e disinvestendo prima dell’evento che farà esplodere la bolla. Capire quando è il momento giusto per uscire è frutto di studio approfondito: imprescindibile per un investitore che vuole fare sul serio con i suoi soldi.

Le crisi difficilmente calcolabili

Ci sono poi delle crisi che sono difficilmente calcolabili e che impattano simmetricamente tutti. La pandemia da nuovo coronavirus che ha diffuso nel mondo la malattia Covid-19, è una di queste.

Imprevedibile perché sconosciuta alla stessa scienza medica, non calcolabile a priori perché non se ne conoscevano gli effetti prima che migliaia di persone li hanno sperimentati sulla loro pelle.

In questo caso bisogna pensare con rapidità, l’esperienza diventa il salvagente che determina la sopravvivenza del portafoglio finanziario.

Un esempio è Warren Buffett, il quale è stato lesto a febbraio nel vendere le sue azioni nel settore aereo e mesi dopo nel ridurre la sua esposizione nel settore bancario.

Perché ha pensato: quali settori colpirà la pandemia? Gli spostamenti delle persone, quindi meno viaggi, ma anche (come è avvenuto) minori consumi e di conseguenza generalizzata difficoltà delle imprese nel fare fronte alle spese. Queste ultime se hanno dei finanziamenti in corso non saranno in grado di onorare le rate del prestito e le banche ne soffriranno.

Allo stesso tempo in una crisi come questa bisogna pensare altrettanto rapidamente quali possono essere i settori che ne beneficeranno, e come abbiamo visto le società di ricerca nel settore dei vaccini e alcune società dell’IT ne hanno tratto grandi benefici.

Cosa succede ai mercati finanziari nei periodi di crisi?

Vediamo più in generale che comportamenti adottano i mercati quando si verifica una crisi. Queste informazioni sono utili per non lasciarsi guidare da comportamenti impulsivi ma da decisioni prese con consapevolezza.

I mercati azionari, ad esempio, durante una fase di crisi reagiscono in breve tempo con oscillazioni molto forti che conducono i titoli verso l’alto e verso il basso. Sono variazioni dovute ai volumi di scambio di una società in base alla sua esposizione agli effetti della crisi. Se l’azienda ha basi solide, la volatilità si appianerà con l’evoluzione della crisi e di solito in un certo arco temporale torna il sereno e il titolo recupera terreno. Si deve quindi ragionare tenendo conto di un arco temporale più ampio dell’immediato. Per comprendere al meglio, si guardi all’indice S&P500 e si noterà come nonostante le crisi finanziarie abbiano lasciato il segno nell’indice, sul lungo periodo ha garantito crescita.

Gli asset diventano illiquidi, ciò accade perché nelle fasi più critiche molti investitori presi dal panico psicologico di perdere tutto vendono ma non incontrano dall’altra parte una domanda pronta a comprare il titolo che in tanti, appunto, non vogliono più: panic selling.

Settori ciclici e anti-ciclici. Questo aspetto lo abbiamo già accennato in precedenza in questa guida agli investimenti durante le crisi. Alcuni settori seguono il ciclo e si lasciano trasportare dalla crisi, altri invece non seguono la crisi, anzi, la crisi offre loro l’opportunità di apprezzarsi in modo sorprendente perché le loro società e i prodotti o servizi che offrono, forniscono risposta efficace (o presunta tale) alla crisi.

I beni rifugio. Questi asset si dimostrano freddi nei confronti delle crisi o meno suscettibili ai ribassi. Questo è il caso dell’oro e dei metalli preziosi in generale.

Finanza comportamentale

Lo studio della finanza comportamentale ci può dire molto su come l’investitore si comporta durante le fasi più critiche di una crisi finanziaria. Il premio Nobel Daniel Kahneman ha studiato affondo gli aspetti psicologici coinvolti dal processo decisionale, dividendolo in due sistemi: Sistema 1, rapido e impulsivo, che porta a decisioni sbagliate; Sistema 2, lento e riflessivo, che porta alla giusta decisione da prendere.

Della finanza comportamentale ne parleremo nella prossima guida.

Codiv-19 e il futuro all’orizzonte

Soffermiamoci ora sui cambiamenti che la pandemia da Covid-19 sta producendo nella nostra società.

In primis ha accelerato l’esigenza di digitalizzare i processi industriali e di fornire ai cittadini servizi pubblici a distanza. Nei prossimi anni tutte quelle aziende che già offrivano servizi volti a digitalizzare i servizi aziendali, avranno un bel da fare e il loro fatturato è destinato ad aumentare considerevolmente almeno per qualche anno.

Più in generale è l’Industria 4.0 che andrà affermandosi, da un alto creando posti di lavoro e dall’altra destrutturandone altri o decretando la fine di altri ancora. Ciò non deve stupirci è la normale evoluzione delle società.

Muterà, non per la pandemia in sé e per la paura di futuri contagi, il modo di lavorare. La pandemia ci ha fatto riflettere su un aspetto della nostra vita che da tempo non trovava risposta. L’enorme tempo trascorso sui mezzi di trasporto per raggiungere e ritornare dal lavoro. Servizi di trasporto inefficienti e luoghi di lavoro distanti (troppo distanti da casa), chiedono da tempo un cambio di paradigma. Il settore immobiliare dedicato agli uffici probabilmente nei prossimi anni si destrutturerà. Molte aziende potrebbero seguire l’esempio di Twitter Inc., che ha concesso ai dipendenti di lavorare da casa per sempre. Serviranno quindi uffici diffusi nei quartieri di residenza e non concentrati nelle grandi città, ne guadagnerà la qualità della vita dei singoli e dei quartieri.

Meglio apprendere ora, quindi, le opportunità del futuro come la smart mobility ed evitare di entrarci quando è troppo tardi.

Entrare da pionieri, scendere qualche fermata prima che la bolla scoppi.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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