Conti deposito contro l’inflazione quali sono quelli più remunerativi in Italia? Guida ai migliori conti fruttiferi in Italia per risparmiatori e investitori.
In una fase in cui gli investitori stanno riducendo i loro investimenti nei mercati finanziari, calo certificato anche dalle analisi condotte da importanti agenzie come Morningstar, torniamo a parlare di conti deposito contro l’inflazione per scoprire quali sono i più remunerativi.
Infatti, se da un lato una sorta di “tempesta perfetta” sta colpendo da più parti i portafogli finanziari degli investitori, è anche vero che uno di questi fattori (il rialzo dei tassi di interesse) sta premiando o inizierà a premiare i risparmiatori che si affidano al conto deposito.
Attraverso la guida scoprirai cosa sono i conti deposito, quali sono i migliori conti deposito del momento per battere l’inflazione e apprenderai quale differenza c’è tra il risparmio e l’investimento.
Il conto deposito è uno speciale conto bancario fruttifero dove depositando denaro ricevi in cambio un tasso di interesse fisso o variabile in base all’offerta proposta dall’istituto bancario.
Il conto bancario differisce da un conto corrente perché di solito non prevede funzioni come bonifici bancari (eccetto il conto di alimentazione), F24, pagamento bollettini e le altre funzioni tipiche di un conto corrente.
Il conto deposito, come dice la parola, è un “luogo” dove depositare le tue somme di denaro in eccesso. La banca utilizza quei soldi per le sue attività di prestito ed investimento, e in cambio ti riconosce un determinato tasso di interesse.
Il tasso di interesse proposto è sempre al lordo della ritenuta prevista dallo Stato italiano che corrisponde al 26% degli interessi. Ad esempio, sul tasso di interesse del 4% lordo, la ritenuta del 26% è pari all’1,04% che ti permetterà di ottenere un tasso di interesse netto del 2,96%.
I conti deposito si dividono in:
I conti deposito vincolati sono quelli che riconoscono gli interessi più alti. Le caratteristiche dei conti deposito differiscono in base alla proposta commerciale fatta dalla banca.
Va ricordato che i conti deposito sono garantiti fino a 100 mila euro dal fondo interbancario. Questa garanzia è valida per i conti deposito aperti in Italia.
Potresti anche pensare di aprire un conto deposito in una nazione europea che non ha sede in Italia (magari perché offre tassi di interesse più alti), ma dovrai verificare con il tuo fiscalista come dichiarare la somma lì depositata per poi versare allo Stato italiano le tasse previste. Per quanto riguarda la garanzia sul deposito, all’interno dell’Unione Europea vige la garanzia delle somme depositate fino a 100 mila euro, ma è sempre bene verificare prima.
Per non complicarsi troppo la vita, è consigliabile aprire un conto di deposito presso una banca italiana che fa da sostituto d’imposta per il bollo e le tasse sugli interessi.
CET1 significa Common Equity Tier 1 (o capitale di classe 1), ed è legato alla solidità finanziaria della banca. Prima di aderire a qualsiasi proposta di conto deposito con una nuova banca, verifica sempre quale sia il CET1 della banca.
Di solito un CET1 del 7% – 8% è ritenuto soglia minima accettabile, ma si trovano banche con CET1 anche superiore al 10% e al 13% grazie alle attività di rafforzamento patrimoniale condotte dagli istituti bancari per rispondere alle richieste della Banca centrale europea (BCE) e alle sfide finanziarie odierne.
I tassi di interesse in rialzo tenderanno a premiare i conti fruttiferi e di deposito dei risparmiatori dopo anni di 0 interessi.
Alcune banche hanno iniziato a offrire tassi di interesse del 2,5% legando la promozione agli investimenti nei fondi. Tuttavia, come dicevamo in apertura, anche i più propensi agli investimenti in questo momento hanno ridotto o messo in pausa l’acquisto di azioni e di altri strumenti finanziari in attesa di schiarite.
Vediamo dunque quali sono i migliori conti deposito dove parcheggiare la liquidità per provare a contrastare l’inflazione.
Una delle domande che un risparmiatore si pone è se scegliere il conto deposito con vincolo o senza vincolo.
Naturale che vorremmo ottenere sempre il massimo dai nostri soldi e scegliere il vincolo più alto previsto, ma se hai la consapevolezza che quei soldi potrebbero servirti a breve è meglio scegliere vincoli brevi. Se le somme che stai mettendo da parte sono quelli per le emergenze, meglio non mettere le somme vincolate: sono i soldi per le emergenze!
Scegli il conto deposito vincolato se la somma da vincolare non ti servirà per l’intera durata del vincolo.
Scegli il conto deposito senza vincolo se la liquidità deve restare a tua disposizione in qualsiasi momento.
Una buona strategia potrebbe essere anche quella di scegliere un conto deposito che prevede le due opzioni, in modo tale da tenere una parte della liquidità subito disponibile e un’altra parte vincolata per 3 mesi, 12 mesi, 24 mesi, ecc.
In genere le soluzioni svincolabili (estinzione anticipata) prevedono 32 giorni di tempo dal momento della richiesta alla ricezione della somma.
In alternativa ai conti deposito contro l’inflazione puoi sempre scegliere di iniziare a fare trading ora.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.