Come investire sui principali indici azionari europei? Quali strumenti finanziari e veicoli di investimento utilizzare per diversificare al meglio?
Hai pensato di investire sui principali indici azionari europei, ma non hai ben capito come fare? Di seguito ti offriamo una panoramica completa sulle opzioni di investimento a disposizione, tra cui potrai scegliere quella che ritieni essere adatta alle tue conoscenze e obiettivi di investimento.
Esporsi agli indici europei più importanti, significa investire sulle azioni a maggiore capitalizzazione delle borse valori europee (Milano, Francoforte, Parigi, Madrid, Londra, ecc.) per provare a beneficiare dei trend di crescita storici.
I fondi negoziati in borsa e i contratti per differenza sono tra gli strumenti che meglio si prestano allo scopo di investire sugli indici azionari in generale, ed europei in particolare.
Partiamo dunque dallo scoprire quali sono i principali indici azionari delle borse europee.
Ciascuna borsa valori ha una serie di indici azionari utili a fornire informazioni sintetiche sull’andamento di determinati comparti industriali o di sotto settori. Prima di questi ci sono però gli indici principali, il cui paniere comprende le azioni societarie più rilevanti di ciascuna borsa valori. Tra questi indici troviamo:
Un altro indice interessante è l’Euronext 100 composto dalle prime 100 società quotate delle Borse di Milano, Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Lisbona, Lussemburgo, Dublino e Oslo.
Possiamo considerare l’Euronext 100 una sintesi affidabile dell’andamento di una parte rilevante dei mercati azionari europei. Mancano, però, Francoforte e Londra poiché non fanno parte di Euronext.
Vantaggi
Svantaggi
Gli indici azionari sono panieri di azioni, sugli indici vengono sviluppati i fondi negoziati in borsa, meglio conosciuti col nome di exchange-traded fund (ETF). Si tratta di fondi che replicano passivamente l’andamento dell’indice di riferimento.
Degli indici che abbiamo presentato sopra esistono centinaia di fondi passivi che ne replicano l’andamento di Borsa. La differenza tra i fondi spesso è sottile, o risiede soltanto nella massa di denaro investita dagli investitori e dalla data di costituzione del fondo.
Amundi, iShares, Xtrackers, Vanguard, WisdomTree, L&G sono alcune delle società che sviluppano fondi negoziati in borsa dedicati agli indici europei più in vista.
Investire in tali fondi passivi significa seguire l’andamento dell’indice. Se l’indice si apprezza in un dato periodo, anche il nostro capitale aumenta di valore. Di contro, quando il valore dell’indice subisce un deprezzamento, anche il capitale investito diminuisce.
Chi investe negli ETF legati agli indici europei ha di solito un orizzonte temporale di medio o di lungo periodo. Guardare alle cadute delle borse nel breve risulta un errore, mentre è opportuno gettare lo sguardo oltre l’orizzonte per contemplare la crescita storica.
I contratti per differenza o contract for difference (CFD) sono strumenti di investimento derivati ad alto rischio che fanno uso della leva finanziaria per investire.
I CFD sono stati ideati per speculare sul prezzo dell’asset sottostante. Negli anni sono nati CFD legati a ogni tipo di classe di attivo e anche gli indici possono essere scambiati sotto forma di CFD.
In effetti i CFD sono l’unico strumento finanziario che permette all’investitore di fare trading sugli indici direttamente.
Con i CFD si specula sul prezzo dicevamo, ed è possibile farlo sia quando il prezzo dell’indice sale che in fase di discesa. Ne consegue che lo strumento è molto flessibile nelle possibilità che offre al trader, poiché questi può agire anche quando il mercato è ribassista.
Fare da subito il trading con i CFD sugli indici è apparentemente semplice. L’investitore si iscrive alla piattaforma di un broker finanziario e inizia a operare con il denaro depositato. Tuttavia sono necessarie una certa dose di competenze di analisi tecnica e di comprensione di meccanismi che richiedono la conoscenza di regole di statistica e di matematica.
Dunque se non hai determinate conoscenze è più opportuno partire dai fondi negoziati in borsa e nel frattempo seguire un corso come analista tecnico per operare sugli indici attraverso i contratti per differenza.
Non ultimo, i CFD sono tagliati per attività di trading giornaliero. Utilizzarli per operazioni di trading su più giorni può comportare rischi elevati per il capitale.
Nella guida agli investimenti sugli indici europei, ritagliamo una piccola porzione di spazio per parlare degli Euro Stoxx Index sviluppati dall’omonima società e il cui scopo è tenere traccia dell’andamento delle blue chip quotate nell’Eurozona.
Tra gli indici più noti ricordiamo:
Investire in uno di questi due indici, o in entrambi, significa superare la logica degli indici legati a una singola borsa europea dell’area dell’euro per esporsi più ampiamente alle maggiori blue chip dell’Eurozona.
In base alla tua propensione al rischio è possibile scegliere tra una esposizione più selezionata (Euro Stoxx 50) o una esposizione più ampia e diversificata sulle borse d’affari in cui circola la moneta unica.
Anche per questi due indici esistono numerosi ETF sviluppati dalle società menzionate in precedenza, oltre alla possibilità di fare trading sugli indici Euro Stoxx con i CFD.
Riassumendo. Grazie ai fondi negoziati in borsa e ai contratti per differenza, puoi investire sui principali indici azionari europei e provare a trarre da loro un profitto sul brevissimo periodo con i CFD o sul medio e lungo periodo (3 – 5 anni e oltre) con gli ETF.
Oltre ai principali indici delle borse europee, tra cui Milano e Francoforte, hai la possibilità di investire trasversalmente sui principali titoli azionari europei grazie a indici come Euronext 100 e gli indici Euro Stoxx.
Per approfondire altri argomenti legati agli investimenti finanziari, ti consigliamo di visitare la sezione formativa di FxEmpire.it.
Di recente abbiamo scritto una guida per investire sulle azioni dell’Euronext Growth Milan (EGM) che include le piccole e medie imprese italiane quotate a Piazza Affari.
Scrittore web freelance dal 2013, scrive di crypto economy dal 2016 e di fintech e mercati azionari dal 2018. Scrive inoltre di economia digitale.Dal 2018 collabora per FXEmpire.it scrivendo di crypto e mercati azionari con particolare attenzione a Borsa Italiana. Inoltre, cura la pubblicazione di articoli formativi a cadenza domenicale per l'area Formazione del sito di FX Empire Italia.