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Vodafone rivela: falle sicurezza dispositivi Huawei in Italia

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Apr 30, 2019, 08:55 UTC

L'agenzia Bloomberg rivela che Vodafone ha trovato delle backdoor nei software e router di Vodafone casa forniti dalla Huawei. Si tratta del servizio posseduto da milioni di italiani.

Vodafone rivela: falle sicurezza dispositivi Huawei in Italia

Una notizia da poco riportata dall’agenzia di stampa americana Bloomberg, rivela che Vodafone Group Plc avrebbe riscontrato delle vulnerabilità nella sicurezza informatica delle apparecchiature fornite da Huawei e impiegate in Italia.

Secondo quanto Vodafone ha rivelato a Bloomberg, la vulnerabilità risalirebbe agli anni passati ed è stata risolta da Vodafone e da Huawei.

Vodafone ha trovato Backdoor nascoste nel software

Vodafone, continua l’agenzia Bloobmerg, ha identificato backdoor nascoste nel software che avrebbero potuto dare a Huawei l’accesso non autorizzato alla rete fissa di Vodafone Italia.

Come noto Vodafone Italia casa è un servizio di telefonia fissa utilizzato da milioni di italiani, sia nel settore privato ma anche dalle aziende.

I fatti, riferisce Bloomberg che afferma di aver potuto visionare la documentazione in via confidenziale, risalgono al 2009 e 2011, ma lo si apprende solo oggi.

Huawei ha rimosso le backdoor dai router nel 2011

Le backdoor riguardano i router Internet di Vodafone casa. Vodafone aveva chiesto a Huawei di rimuovere le backdoor dai router nel 2011, ricevendo rassicurazioni che i problemi erano stati risolti.

Invece ulteriori test condotti da Vodafone hanno rivelato che i problemi permanevano.

Le backdoor sarebbero state individuate anche sulla rete a fibra ottica di Vodafone Italia, e sui gateway di rete della banda larga, utilizzati per gestire l’autenticazione degli abbonati e l’accesso alla rete Internet.

Huawei ancora nei guai

Per Huawei i guai e il danno di immagine sembrano non finire.

Ricordiamo tutti le accuse del governo degli Stati Uniti d’America e di Trump in persona rivolti al colosso delle comunicazioni di Shenzhen, secondo cui Huawei avrebbe rubato segreti commerciali, violato l’embargo degli USA nei confronti dell’Iran e consentito al governo cinese di spiare gli USA attraverso le sue apparecchiature.

Le ripercussioni del caso in Italia

Il caso potrebbe avere ora ripercussioni importanti anche sul piano politico in Italia, ma tutto dipenderà dalla reale gravità di quanto avvenuto.

Ricordiamo che l’Italia si è impegnata con la Cina in nuovi rapporti commerciali che riguardano la Nuova Via della Seta. Gli accordi hanno sollevato critiche e uno dei temi dibattuti in quelle settimane riguardava appunto la nuova rete 5G per la telefonia mobile, in cui Huawei dovrebbe avere un ruolo da protagonista come le altre grandi società del settore mondiale.

Con questa rivelazione, si potrebbero incrinare future collaborazioni tra l’Italia e le aziende delle telecomunicazioni cinesi.

La Cybersecurity e la nuova frontiera

La sicurezza informatica che mette a repentaglio la privacy delle persone e delle attività commerciali torna alla ribalta e impone una seria riflessione.

Internet è una nuova frontiera senza confini, gli stati sono chiamati a vigilare mettendo in campo risorse economiche per assumere persone altamente qualificate e strumentazioni in grado di proteggere i cittadini dalla nuova minaccia.

Cos’è una backdoor?

Le backdoor (letteralmente porta sul retro), è una tecnica informatica per aggirare i controlli di sicurezza, viene utilizzata per accedere a un sistema informatico o addirittura per leggere dati che sono crittografati.

Le backdoor sono anche funzionali, perché servono agli sviluppatori ed agli IT per gestire al meglio apparecchiature e software, ma al contempo possono essere usate da aggressori per compiere atti illeciti.

Nel caso in questione, un attaccante avrebbe potuto accedere ai personal computer dei clienti e alla rete domestica.

Non sono segnalati casi di violazioni

Al momento non si segnalano casi di violazioni reali. La vulnerabilità riscontrata da Vodafone e prontamente riportata a Huawei perché apportasse i correttivi, non ha causato furto di dati per quanto al momento è noto.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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