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Tassi negativi sui Titoli di Stato europei. Tutta colpa della Bce?

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Dec 10, 2019, 11:14 UTC

I Tassi negativi sui Titoli di Stato europei. è tutta colpa della Banca centrale europea (Bce)? Oppure ci sono altri fattori non analizzati?

Titoli di Stato

I tassi d’interesse dei Titoli di Stato europei sono sotto lo zero da anni. Il bund tedesco a 10 anni è a -0,226%, il che significa comprare una obbligazione garantita dallo stato tedesco rimettendoci a scadenza, invece di ottenere una rendita sul prestito fatto.

Nella identica situazione i Titoli di Stato italiano fino a 12 mesi e quelli di Spagna e Portogallo fino a 5 anni. Ma è tutta l’Europa ad avere questa situazione.

Il Sole 24 Ore online di oggi, presenta un interessante articolo che investiga il tema e suggerisce una nuova strada che non correla più i tassi di interesse negativi dei Titoli di Stato con la decisione della Banca centrale europea (BCE), di portare a -0,5% il tasso di interesse sui depositi e a 0 sul costo del denaro.

La correlazione tra tassi di interesse e liquidità nei conti correnti

Secondo Il Sole 24 Ore, che cita gli studi condotti dalla stessa Bce e da analisti di società indipendenti, i tassi di interesse a zero e sotto lo zero sul denaro, non sarebbero il fattore chiave che ha spinto i Titoli di Stato europei a offrire tassi negativi agli investitori.

La Bce afferma che il tasso di crescita potenziale in calo, i dati demografici, e l’esigenza di investire su asset più sicuri, sarebbero fattori da non sottovalutare nell’analisi delle motivazioni.

Il risparmio è una virtù, mentre il prestito un difetto

Ci sarebbe anche un altro fattore, più sociale e di sentiment da tenere in considerazione e che riguarda la percezione delle persone. Il risparmio è percepito dai più come una virtù da praticare, mentre il prestito di denaro come un difetto.

I risparmiatori non vogliono prestare

Altra dinamica che si sta verificando, ed è in continua crescita, la disponibilità di liquidità sui conti correnti. Gli investitori del settore privato non prestano più come prima, sia perché non possono, ma anche perché non vogliono.

Questo è dovuto, tra gli altri fattori, al fatto che nel recente passato quelli che prendevano in prestito hanno abusato della fiducia dei risparmiatori e lo sappiamo bene. A ciò si è aggiunto un altro fattore, spiega il quotidiano economico nazionale, che alcuni economisti tedeschi tenevano conferenze mondiali sui meriti del risparmio, che in molti avrebbero ascoltato in tutta Europa.

Correlazione tra surplus di risparmio e tassi negativi sui Titoli

In definitiva, mettendo a confronto il surplus di risparmio di 300 miliardi di euro annuali della zona Euro, e confrontandolo con i conti correnti degli europei, si vede una stretta correlazione.

Quindi, non basterà alla Bce aumentare i tassi sul costo del denaro e sui depositi per ristabilire le condizioni favorevoli, ma sarà necessario creare un contesto idoneo affinché le imprese investano e possano poi trasferire i rendimenti ai creditori che hanno investito.

Servirà, quindi, l’intervento dei singoli Stati e dei relativi ministri dell’economia perché si possa ristabilire un equilibrio.

Altrimenti i Titoli di Stato continueranno a “garantire” interessi negativi ancora per un tempo non determinabile allo stato attuale della situazione economica.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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