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Stablecoin no, valuta digitale emessa da Banca centrale sì: le CBDC

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Apr 22, 2020, 10:11 UTC

Le Stablecoin no, ma la valuta digitale emessa da una Banca centrale sì, è la teoria delle CBDC appoggiata dalla Banca centrale dei Paesi Bassi.

cbdc

Central bank digital currency (CBDC), le conosciamo da tempo grazie agli studi in corso presso vari governi tra cui la Cina, gli USA, la Svezia ecc. Ora anche la Banca centrale dei Paesi Bassi pensano che una CBDC possa essere utile e lo scrive in un breve studio pubblicato il 21 aprile in cui presenta i benefici di una ipotetica CBDC adottata dalla Banca centrale europea (Bce): la De Nederlandsche Bank (Dnb) non potrebbe mai emettere una nuova moneta facendo parte dell’euro zona a meno che non voglia lasciare…

Tra i benefici secondo la Dnb la possibilità di utilizzarla come backup per i pagamenti non in contanti, per promuovere la diversità nel mercato dei pagamenti, e per rendere i pagamenti transfrontalieri più efficienti. Una moneta digitale emessa dalla banca centrale, inoltre, potrebbe aiutare a “creare fiducia nel sistema monetario in tempi di incertezza”, scrive la Dnb.

E loro si considerano pronti, “se l’Eurosistema dovesse decidere di avviare un esperimento che prendesse in considerazione la CBDC”.

L’assunto: il denaro contante conta sempre meno

Lo studio parte dall’assunto che il denaro contante ha sempre meno spazio nelle transazioni di pagamento quotidiane. L’acquisto con carte e dispositivi NFC, gli acquisti online in crescita, l’obbligo di fare bonifici per spese specifiche o superiori ad un certo massimale, impongono un effettivo ripensamento.

Serve ancora stampare tanto denaro contante?

Secondo la Banca centrale olandese, una CBDC emessa dalla Bce potrebbe essere detenuta da cittadini e imprese seguendo lo stesso percorso oggi previsto dall’euro, con conti deposito presso le banche commerciali, sotto la sorveglianza della Bce.

Ma perché la Banca centrale dei Paesi Bassi vuole una moneta digitale centralizzata? Due i motivi.

Gli olandesi vogliono la loro moneta: ‘Ons Geld’

‘Ons Geld’ (la nostra moneta) è una iniziativa di cittadini olandesi che punta alla creazione di un sistema monetario più equo e rivolto ai cittadini e che si basa su una moneta digitale.

Da questa iniziativa e dal Consiglio scientifico per le politiche di governo (WRR), è nato questo studio che punta ad una moneta digitale “che sia più in sintonia con le esigenze dei cittadini e delle imprese”.

Ecco i Paesi Bassi puntano a una nuova moneta, forse all’euro digitale. Nulla a che vedere con le criptovalute ma è chiaro che la digitalizzazione della società spinge in questa direzione, il denaro sarà digitale e il contante sparirà.

Contrastare Facebook Libra

L’altro obiettivo dichiarato dai Paesi Bassi è il contrasto a Facebook Libra e ad altre iniziative come quella. Serve quindi che le banche centrali si diano una mossa, sembra voler consigliare l’Olanda, prima che imprese private o progetti come il bitcoin soppiantino integralmente i sistemi monetari governativi.

Il nuovo coronavirus insegna

Lo studio olandese porta come riferimento la crisi scatenata dal nuovo coronavirus, che tra i tanti effetti sta accelerando la transizione dal denaro contante a quello cartaceo, perché i commercianti temono che sul denaro contante possa annidarsi il virus. Su questo è intervenuto uno studio del Bis, il Bank of International Settlments con uno studio apposito poche settimane fa.

Si passa quindi dal denaro pubblico al denaro privato, con il rischio che il sistema diventi “eccessivamente dipendente dal denaro privato in un sistema di pagamento in rapida digitalizzazione”, spiega lo studio olandese.

Ma le CBDC sono anche rischiose

“La CBDC comporta però anche dei rischi. In caso di crisi finanziaria, essa potrebbe accelerare la corsa di una banca mentre cittadini e imprese provano calmierare i rischi convertendo in CBDC i saldi che detengono con le banche commerciali. Di conseguenza, è fondamentale che vengano prese misure per controllare la quantità di CBDC in circolazione.”

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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