Si potranno mai regolamentare i Crypto Exchange?

I crypto exchange sono i “luoghi” dove avvengono gli scambi monetari tra criptovalute e token, tra criptomonete e valute fiat. Essi sono diventati la porta principale per l’accesso alle criptovalute e, grazie ai nuovi servizi implementati dai più grandi, stanno diventando centri di potere molto importanti.

Alcuni crypto exchange sono anche mining pool, come ad esempio Huobi e OKEx. Altri exchange, tra cui Binance, sono anche “piattaforme di lancio” per le ICO; e stato coniato anche un nuovo nome per esse: initial exchange offering (IEO).

Alcuni exchange offrono carte di credito in criptovaluta, altri hanno creato il proprio token, cioè, la propria moneta.

Insomma, gli exchange di criptovalute stano assumendo un ruolo significativo nel panorama crypto, e siamo solo agli inizi.

Crypto exchange: un futuro da banche crypto?

Binance aveva perlustrato Malta come potenziale sede europea, lo stesso ha fatto OKEx.

L’intento è di essere presenti in tutti i continenti, collocando sedi lì dove esistano leggi favorevoli alle criptovalute per espandere la propria presenza e aprire nuovi mercati.

Exchange come Coinbase Pro o Kraken già offrono la possibilità di comprare criptomonete utilizzando le valute fiat, altri exchange vorrebbero farlo.

Servono però le leggi oppure no?

Kraken, che ha acquisito la società londinese Crypto Facilities, ora può offrire ai clienti il bitcoin futures trading regolamentato dalla FCA del Regno Unito.

Cosa significa, che agli exchange potrebbero anche non servire leggi specifiche per svolgere le proprie attività, gli basta acquisire una società che ha le licenze ed espandere il proprio mercato ed influenza.

Non è assurdo pensare che società come Kraken, Coinbase o Binance decidano in futuro di acquistare una piccola banca per avere così tutte le licenze utili a trasformare i crypto exchange in crypto banche.

Facebook, che forse creerà la sua criptovaluta, ha comprato una banca in Irlanda.

Cosa ne pensano i regolatori come le banche centrali?

Di recente la Banca Centrale Europea (BCE) ha pubblicato un paper occasionale in cui si analizzano i rischi che i crypto-asset possono apportare nelle politiche monetarie e nell’intera infrastruttura finanziaria. Lo studio reputa per ora insignificante l’impatto dei crypto-asset nell’economia reale e nel più ampio sistema finanziario, ma avverte anche che i crypto asset sono dinamici e in forte espansione.

La task force che ha realizzato il paper, consiglia i regolatori europei di prendere in seria considerazione la stesura di leggi per regolamentare il settore.

Il regolatore arriva sempre dopo

In una economia di libero mercato, le aziende sono libere di “esprimersi” e di inventare nuovi business e canali economici. Ad un certo punto accade però che una o più aziende diventino tanto grandi, quanto ingombranti, così vaste da egemonizzare l’intero mercato.

Amazon, ad esempio, in Italia è sotto inchiesta per abuso di posizione dominante, ma questo non ferma Bezos il quale ha deciso di costruirsi il proprio aeroporto da cui spedire le proprie merci in tutti gli USA. Amazon con AWS, tra l’altro, è anche nel settore blockchain.

Nel momento in cui i crypto exchange cominceranno ad essere tanto grandi da essere inarrestabili, solo il regolatore potrà tenerli a bada ed evitare che distorcano il libero mercato.

Decideranno la vita e la morte delle criptovalute?

Se un grande exchange come Binance decide di delistare Bitcoin SV, non è un delisting di poco conto.

La possibilità di un crypto exchange di decidere quale criptovaluta può essere listata e quale no, fornisce agli exchange di criptomonete il potere di vita e di morte di molte criptovalute e token.

Gli exchange decentralizzati ci salveranno?

La porta di emergenza potrebbero essere gli exchange decentralizzati, loro potrebbero salvarci dall’egemonia degli exchange centralizzati…

Ma non è sempre Binance che ha dato vita a un DEX su una sua blockchain?