I Prezzi dell’Oro si Muovono in Modo Instabile in Attesa dei Dati dell’NFP

I prezzi del metallo aurifero continuano a mostrarsi instabili in una situazione in cui il rafforzamento del dollaro è apparso discontinuo nel corso degli ultimi due giorni. L’oro non sembra più guidato dalla domanda, ma semplicemente dai rischi presenti in varie parti del globo e dalle varie fasi di rafforzamento e debolezza del dollaro. Soprattutto, continuiamo a prevedere un andamento ribassista dei prezzi auriferi che riteniamo siano destinati a rimanere sotto pressione, mentre le principali banche centrali sono in procinto di innalzare i tassi d’interesse nei rispettivi Paesi. Ieri è stata la volta della Banca d’Inghilterra che ha operato in tal senso e ha aperto un ciclo in cui i tassi d’interesse non faranno che muoversi in rialzo.

L’Oro Continua a Mostrarsi Instabile

Tale ciclo dovrebbe proseguire per il corso del medio termine e, una volta che avrà preso piede, renderà i tassi d’interesse e i mercati obbligazionari un’alternativa più allettante rispetto ai mercati auriferi come strumenti sicuri per ottenere dei profitti standard e, di conseguenza, porterà i fondi maggiori verso i loro rispettivi Paesi. I fondi verranno girati dai mercati auriferi e questo è il motivo per cui stiamo vedendo i prezzi dell’oro muoversi in ribasso. L’aumento dei tassi d’interesse da parte della Fed, che viene previsto ancora una volta per il mese di dicembre, incrementerà la domanda di dollari, che a sua volta porterà a un ulteriore indebolimento dei prezzi auriferi.

Al momento i prezzi del petrolio proseguono la loro fase di consolidamento, dopo aver raggiunto l’importante obiettivo di carattere psicologico al livello dei 55$. Questo tipo di consolidamento e oscillazione potrebbe proseguire per il breve termine, mentre il mercato cerca di metabolizzare la variazione dei prezzi, in seguito i rialzisti potrebbero cercare di spingere i prezzi in ulteriore rialzo, fino a raggiungere la regione dei 60$.

Anche i prezzi dell’argento si muovono in modo instabile intorno alla regione dei 17$ e tale andamento potrebbe proseguire nel corso di questa giornata fino a quando non saranno resi noti i dati sull’occupazione negli Stati Uniti. I dati in uscita potrebbero confermare l’innalzamento dei tassi da parte della Fed, previsto per il prossimo mese di dicembre, contribuendo anche a qualche rafforzamento del dollaro, con conseguente decremento dei prezzi dell’argento.