Previsioni di crescita economica per l’Italia, l'area dell'euro e il resto del mondo nel 2022 e nel 2023. Le incertezze restano, attenti alla volatilità.
Il 2021 è stato un anno di recupero ostacolato negli ultimi mesi dagli effetti della variante omicron, che ha costretto a rivedere le stime di crescita a livello globale e di singole nazioni.
Per l’Italia si è trattato di un anno intenso e significativamente positivo, suggellato dal +22% della Borsa di Milano.
Cosa attendersi dal 2022 e dal 2023? Intesa Sanpaolo ha pubblicato il suo outlook per i prossimi due anni ed è oggettivamente oscillante tra il bel tempo e il nuvoloso.
Per quanto riguarda l’Italia, Intesa Sanpaolo vede nubi “meno minacciose che altrove”.
Per l’Italia le stime di crescita al rialzo per il PIL indicano un +6,2% nel 2021 e un +4,3% nel 2022. L’economia italiana potrebbe recuperare i livelli pre-Covid già entro la metà del 2022, “anche se l’output gap si chiuderà verosimilmente solo nel 2023, e il recupero dei ritmi di crescita pre-pandemici è rimandato, nel nostro scenario, al 2024”, scrive Intesa Sanpaolo.
Dal lato della domanda, la crescita nel 2022 sarà trainata ancora dai consumi dei cittadini, “che vediamo espandersi di oltre il +5% anche nel corso del 2022”.
Per quanto riguarda gli investimenti, essi rallenteranno dopo i ritmi a due cifre del 2021, “mantenendo però un tono molto robusto (stimiamo un 6,3% nel 2022 dal 15,8% del 2021), grazie anche agli effetti degli incentivi fiscali e dei programmi infrastrutturali” inclusi nel Piano Nazionale di Recupero e Resilienza.
I rischi per l’Italia sono legati agli effetti delle strozzature all’offerta e dello shock energetico che sta facendo balzare come mai nella storia recente i prezzi dell’energia, nonché agli sviluppi della quarta ondata pandemica.
L’area euro resisterà all’urto dell’inflazione, il quale è visto in discesa rispetto all’impennata del 2021 ma l’incertezza resterà ben presente.
“L’inflazione nell’area euro ha visto una rapida accelerazione negli ultimi mesi, sino a toccare il 4,9% a novembre (massimo da quando esiste una serie comparabile ovvero almeno dal 1998)”.
I rialzi sono frutto di fattori “una tantum”:
Probabile che il rialzo dell’inflazione resti con un outlook transitorio, “ma si prevede che non scomparirà rapidamente”, scrive Intesa Sanpaolo nel suo outlook sul 2022 e il 2023.
Lo scenario previsto dagli analisti “include dinamiche pronunciate del prezzo dell’energia”. Il prezzo del gas naturale schizzato alle stelle e il conseguente effetto di trascinamento sul petrolio, manterranno la crescita dei listini energetici a due cifre anche nel primo semestre del 2022.
Un raffreddamento dei prezzi è previsto a partire dal trimestre primaverile che manterrà comunque i prezzi più elevati rispetto al 2020, a causa del basso livello degli stoccaggi.
Per concludere la prospettiva economica globale, essa resta molto incerta, “e non tanto per la crescita reale, che rimane piuttosto robusta anche nel 2022 (+4,6%), malgrado la perdurante minaccia della pandemia e un diffuso rallentamento dopo i rimbalzi legati alle riaperture”.
L’incertezza, spiegano gli analisti di Intesa Sanpaolo, “è legata alla persistenza delle strozzature di offerta e all’emergere di sintomi di eccesso di domanda negli Stati Uniti, che sta portando a un cambio di rotta delle politiche monetarie più rapido del previsto, con implicazioni di ampia portata anche per i mercati finanziari”.
Attenzione ai ribassi dei titoli azionari, quindi.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.