Venerdì il metallo aurifero si è mosso in ribasso e continua a essere negoziato a livelli deboli anche questa mattina. I prezzi sono stati influenzati dal
Venerdì il metallo aurifero si è mosso in ribasso e continua a essere negoziato a livelli deboli anche questa mattina. I prezzi sono stati influenzati dal rafforzamento del dollaro che ha cominciato a prendere piede sin da venerdì, quando sono stati pubblicati i dati relativi alle buste paga dei settori non agricoli. I dati relativi al mese corrente sono risultati più deboli rispetto alle attese, tuttavia tale esito è stato compensato dalla revisione in rialzo dei dati relativi all’occupazione del mese precedente. La combinazione di questi fattori ha permesso al dollaro di mantenersi stabile. Rimane ancora aperta la questione dell’innalzamento dei tassi della Fed a dicembre, poiché la banca centrale rimane ancora evasiva in merito a tale impegno, tuttavia sembra che il mercato stia lentamente scontando sui prezzi tale innalzamento, dopo il rilascio di ogni nuovo dato economico.
Il mercato sembra considerare che fintanto che i dati non sono molto negativi e non troppo lontani dalle previsioni, ci sia abbastanza spazio affinché la Fed possa operare un innalzamento dei tassi a dicembre, motivo per cui ogni rilascio di nuovi dati viene scontato sui prezzi. Questa situazione ha messo sotto forte pressione il metallo aurifero che, nel momento in cui scriviamo, viene scambiato al di sotto della regione dei 1270$. Come abbiamo indicato più volte nelle nostre previsioni, crediamo che l’oro continuerà a indebolirsi nel corso del medio termine, mentre i mercati mondiali si adeguano al nuovo regime di innalzamento dei tassi d’interesse. Abbiamo davanti a noi un ampio ciclo di aumenti di tali tassi che potrebbe continuare per i prossimi due anni, con le varie banche centrali che opereranno in tal senso.
Da questa mattina i prezzi petroliferi sono scattati in rialzo, a seguito delle notizie uscite nel corso del fine settimana che riportano che il premier in carica in Arabia Saudita ha ordinato l’arresto di numerosi esponenti politici del Paese nell’intento di rafforzare il proprio potere. La situazione ha comportato preoccupazione all’interno degli ambienti petroliferi del Paese e tali preoccupazioni si sono allargate anche ai mercati petroliferi, contribuendo a generare timori in merito alla gestione della produzione e ai livelli dell’offerta. Di conseguenza, i prezzi del combustibile sono schizzati in alto oltre la regione dei 55$, mentre il mercato cerca di adattarsi a tale situazione, pertanto i prezzi potrebbero rimanere a livelli alti per il breve termine.
Anche i prezzi dell’argento si sono mossi in ribasso al di sotto della regione dei 17$, mentre il mercato fa i conti con il rafforzamento del dollaro. Prevediamo che tale andamento debole possa proseguire nel corso del breve termine.
Colin First è stato coinvolto nel settore FX per 14 anni lavorando in varie vesti come trader, gestore di fondi, rivenditore e analista. Si è specializzato nello sviluppo di strategie di trading ed è appassionato di FX e servizi finanziari. Colin mantiene un blog in cui discute su diversi argomenti relativi al FX.