Una nuova visione di dominance cripto globale
L’universo cripto, si sa, è bello perché enigmatico.
Enigmatico in senso di ambivalente. Un’ambivalenza che poggi su opinioni che a volte siano fondate su dati, altre su trend di lungo periodo, altre ancora su previsioni basate su esperienze differenziali.
La premessa è d’obbligo perché oggi riportiamo una recente intervista rilasciata ieri a Express UK da Nigel Green, amministratore delegato di deVere Group, la più grande società di consulenza indipendente del mondo.
Proprio nella giornata di ieri fornivamo un report in cui sostenevamo la dominance del Bitcoin, pur riconoscendo in conclusione come una simile caratteristica non fosse un criterio obiettivo per sostenere la supremazia di una cripto sulle altre, specie a livello di evoluzione e sviluppo.
Oggi risulta interessante fornire elementi in senso opposto, analizzando gli spunti portati da Green all’attenzione del pubblico e lasciando allo stesso di farsi un’idea in merito.
Il fondatore di deVere Group prende le mosse dalla considerazione, basata su una forte convinzione, che la valuta nakamotiana non rimarrà dominante per molto tempo. O almeno difficilmente questo accadrà.
Riconosce tuttavia come la flessione della stessa conoscerà un ciclo di decadenza che impiegherà dai 5 ai 10 anni per giungere a compimento.
La motivazione è presto detta: “Questo perché l’adozione di massa di criprovaluta cresce, sempre più valute digitali saranno lanciate da enti e organizzazioni sia nel pubblico che nel privato”.
Secondo Green, quindi, lo sviluppo tecnologico fintech farebbe rima con l’avvento di una nuova criptovaluta, una divisa digitale all’avanguardia, dalla tecnologia superiore, capace di porsi in maniera più performante e pian piano diminuire l’influenza della divisa nakamotiana sul mercato.
Letteralmente, un nuovo che avanza: “In più, è probabile che il Bitcoin sia indebolito da una tecnologia superiore e che funzioni e soluzioni di risoluzione di criticità siano risolte da criptovalute che ancora non sono state rilasciate”.
Il che non è da escludere, sarebbe coerente con la storia dell’evoluzione tecnologica, dove il successivo prima implementa prima e poi sostituisce il precedente.
Dal punto di vista dei mercati, Green benedice la nuova volatilità come un’opportunità per l’industria, sebbene non si tratti di nulla di trascendentale.
Andando in controtendenza rispetto al pensiero di molti, così si esprime: “Non penso che la volatilità stia facendo perdere interesse alle persone. Piuttosto il contrario. Credo che l’interesse stia crescendo – è visibile chiaramente da investitori istituzionali e retail, istituti finanziari, Governi, banche centrali e regolatori. La volatilità del mercato può essere usata come una maggiore opportunità d’acquisto”.
Anche qui, sicuramente una maggiore volatilità accresce il margine di guadagno, anche se è ben nota la soglia di innalzamento del rischio susseguente all’aumento del livello di volatilità.
Osservazione che non appartiene a Green, il quale argomenta che mentre l’imprevedibile evoluzione del prezzo del Bitcoin abbia fatto così scalpore che gli investitori si siano tenuti alla larga, tale contingenza riveste un’importanza minore rispetto al fatto che tutto questo clamore negativo stia offuscando il reale potenziale del Bitcoin.
Infatti, sul punto: “Penso che sia improbabile che ci siano scambi maggiori – di quelli visti l’anno scorso – sia da un punto di vista positivo, sia negativo. Soprattutto, a differenza del recente sentimento di sfiducia, tale cripto sta diventando un asset sempre più maturo”.
Per il colletto bianco il vero focus del Bitcoin e della fintech in generale non è da ricercare nella flessione avuta dall’intero comparto, ma dai grandi margini di crescita che la tecnofinanza potrebbe presto avere, soppiantando la cripto leader (=BTC) con un’altra o altre che risolveranno ogni genere di criticità attestandosi a valido strumento d’investimento.
Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.