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Coronavirus, FED e BCE pronte a schierare potenza fuoco mai vista

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Mar 3, 2020, 09:17 UTC

Emergenza nuovo Coronavirus, la FED e la BCE si dicono pronte a schierare una potenza di fuoco mai vista prima, per una situazione senza precedenti.

Coronavirus

Anche se i virologi continuano a informare le persone rassicurando che il virus non è letale nella maggior parte dei casi e che nei soggetti sani si risolve con un po’ di febbre e raffreddore, il nuovo coronavirus (Sars-CoV-2) ora spaventa l’economia mondiale e non poco per il blocco alla produzione che la paura ha causato.

Ieri l’OCSE ha presentato il suo Interim Economic Outlook e il titolo della conferenza stampa è stato molto eloquente: “Coronavirus: the world economy at risk”.

Le conseguenze della diffusione del nuovo coronavirus stanno bloccando l’economia mondiale e l’OCSE ha previsto due scenari possibili, uno soft e uno hard. Nel caso migliore si prevede una economia mondiale in crescita del +2,5% (era +2,9%), ma nel caso peggiore del +1,5%. Per quanto riguarda l’Italia lo scenario migliore è la crescita zero, ma prepariamoci anche a una decrescita simile a quella del 2008, perché l’OCSE vede questo scenario economico mondiale il peggiore da allora.

La FED e la BCE pronte a schierare l’artiglieria pesante

E quando è guerra, è guerra. Prima la FED e poi anche la BCE, si sono dette pronte a intervenire. Ieri il numero due della EuroTower Luis de Guindos, ha detto da Londra che la Banca centrale europea monitora la situazione e raccoglie tutti i dati provenienti dai singoli stati Ue e dalle altre organizzazioni economico-finanziarie.

Il fatto è nuovo e va monitorato prima di poter trarre delle conclusioni perché non si hanno dei dati pregressi (storici) su situazioni simili, anche se nel 2002 – 2003 la Sars fu un problema internazionale e uno stesso problema vi fu nel 2009 (alcuni lo ricorderanno per la diffusione dell’Amuchina gel nei corridoi degli ospedali e delle aziende), ma mai come questa volta.

Cosa ci si aspetta dalla FED e dalla BCE?

Il primo e immediato intervento da parte delle due banche centrali sarà agire sui tassi di interesse, che potrebbero essere a questo punto tagliati e anche in modo consistente. Questa volta Jerome Powell dovrà essere generoso nel taglio e anche Christine Lagarde potrebbe essere costretta a fare lo stesso in Europa.

Se la situazione si dovesse mettere assai male, attendiamoci l’immissione di ulteriore liquidità per sostenere un sistema che differentemente imploderebbe su se stesso senza precedenti.

Siamo ottimisti, l’Unione Europea c’è

“Il fatto che sia troppo presto per misurare l’impatto sull’economia non significa che non possiamo minimizzarlo. È tempo di dire che la Ue è pronta a usare tutte le opzioni di policy disponibili, se e quando necessario, per salvaguardare la crescita da questi rischi”.

Queste sono le parole di Paolo Gentiloni, Commissario Ue agli Affari economici. Le ha pronunciate durante la riunione presso la Sala operativa della Protezione civile Europea, dove si è riunita la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, con i commissari più direttamente interessati dall’emergenza economico-sanitaria per prepararsi alla pandemia.

Concludendo

Ribadiamo che non è il nuovo coronavirus in sé che ci dovrebbe spaventare, ma come risparmiatori e investitori è fondamentale valutare le conseguenze psicologiche che esso ha avuto sulla gente e gli effetti conseguenti causati all’economia mondiale.

Per lo scenario italiano, all’investitore non farà male leggere questo report pubblicato ieri dalla società di rating Cerved.

Sarà utile allargare il portfolio e investire sui beni rifugio come l’oro e prendere in considerazione forme di investimento meno esposte.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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