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Consiglio Europeo, il Recovery Fund la soluzione per l’Ue di domani

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Apr 23, 2020, 19:58 UTC

Consiglio Europeo terminato. Il Recovery Fund sarà la soluzione dei 27 Stati membri dell’Ue per l'Europa unita di domani. Fondi disponibili a fine 2020 e presi dal Bilancio europeo che ancora non c'è.

Consiglio europeo

Il Consiglio Europeo iniziato quest’oggi alle ore 15.00 e conclusosi nella serata di oggi giovedì 23 aprile, ha scelto come strumento il Recovery Fund quale soluzione che accontenta tutti per affrontare l’impegno economico dell’intera Unione Europea in questa fase economica senza precedenti.

Non è stata stabilita la cifra, anche se il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel durante la conferenza stampa conclusiva ha parlato di migliaia di miliardi e non di miliardi.

Nei fatti il Recovery Fund sarà legato al prossimo Bilancio europeo per il quale nei mesi scorsi i 27 Paesi Ue non avevano trovato un accordo, anche a causa della quota dell’uscente Regno Unito da compensare.

Ma ora che lo scenario è stato del tutto stravolto dal nuovo coronavirus, gli Stati dovranno metterci di più, molto di più.

Angela Merkel, ha detto alla Germania, al termine del Consiglio europeo, che i tedeschi dovranno mettere più soldi nel bilancio europeo per i prossimi 7 anni ed è una cosa giusta ha detto durante il discorso. Ed ha giustamente ricordato che “la Germania starà bene solo se l’Europa starà bene”: e come potrebbe essere altrimenti.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una breve comunicazione in diretta televisiva ha detto che quella raggiunta dal Consiglio Europeo è un risultato che non si poteva pensare possibile fino a poco tempo fa. Ha detto che la lettera promossa dall’Italia e firmata da 8 Paesi Ue, che chiedeva appunto uno strumento simile ai Recovery Fund, è servita.

Recovery Fund, gli eurobond camuffati?

La cancelliera Angela Merkel questa mattina, parlando al Bundestag, aveva ribadito il no agli eurobond perché ci sarebbe voluto troppo tempo per approvarli, non essendo previsti dal Trattato europeo e dovendo quindi richiedere un lungo processo di modifica di questi ultimi.

Conte nella sua breve comunicazione alla nazione di questa sera ha paragonato il Recovery Fund a una emissione di debito comune da parte dell’Unione Europea e quindi a degli eurobond.

Ma come sarà effettivamente finanziato questo Fondo, se con sussidi o con prestiti, è ancora tutto da vedere.

Ora tocca alla Commissione Europea trovare la soluzione per fare sì che il Recovery Fund non resti un fondo vuoto. Comunque prima del 6 maggio, quando la Commissione Ue si riunirà, non accadrà niente altro. Il Fondo, inoltre, non sarà uno strumento pronto entro maggio, ci vorranno mesi prima che possa essere operativo: se tutto andrà bene entro gli ultimi mesi del 2020 sarà disponibile per chi sarà sopravvissuto.

Ma c’è il Mes e il Sure, intanto

Nel frattempo c’è il Mes con la nuova linea di credito attivabile esclusivamente per le spese sanitarie e senza condizionalità e senza la Troika. L’Italia potrebbe ricevere circa 34 miliardi di euro per coprire le spese che sta affrontando in campo sanitario. Fondi non a fondo perduto, ma che dovranno essere restituiti.

E poi c’è il Sure, uno strumento per il sostegno al reddito dei lavoratori con circa 100 miliardi di euro a disposizione degli Stati Ue che ne faranno richiesta.

Le parole di Conte al termine del Consiglio Europeo

“Grandi progressi, impensabili fino a poche settimane fa, all’esito del Consiglio Europeo appena terminato. Un lungo percorso, avviato con la nostra iniziativa e con la lettera dei 9 Paesi Membri, oggi segna una tappa importante: i 27 Paesi riconoscono la necessità di introdurre uno strumento innovativo, da varare urgentemente, per proteggere le nostre economie e assicurare una ripresa europea che non lasci indietro nessuno, preservando, per questa via, il mercato unico.

La Commissione lavorerà in questi giorni per presentare già il prossimo 6 maggio un ‘Recovery Fund’ che dovrà essere di ampiezza adeguata e dovrà consentire soprattutto ai Paesi più colpiti di proteggere il proprio tessuto socio-economico.”

Riflessione conclusiva sui Recovery Fund

Ma se i fondi del Recovery Fund dovranno essere presi dal Bilancio Europeo e cioè dai soldi messi in esso dagli Stati stessi per i prossimi 7 anni, compresi quelli più malconci in questa situazione, ma a che serve?

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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