Il petrolio rimbalza dai minimi, sorretto dal netto calo delle scorte statunitensi e da un possibile anticipo del primo taglio dei tassi Fed a luglio.
I prezzi del contratto future sul Light Crude Oil con consegna 08/25 sono reduci da una brusca fase di arretramento, sviluppatasi tra lunedì e martedì scorsi, nell’ambito della quale il mercato è sceso del -18.37% prima di avviare il leggero recupero odierno. Mentre scriviamo, il future oscilla in territorio positivo a quota 65.57, con un guadagno del +1.83% su base giornaliera.
Il grafico a candele settimanali mostra come l’arretramento di questa settimana sia intervenuto al termine di una fase di recupero cominciata dai minimi della prima decade di aprile, a 55.12, che aveva condotto complessivamente a un rincaro del +42.24%. I minimi di ieri sono stati toccati in corrispondenza del supporto passante per la linea dei 64.00 dollari, che rappresenterà ancora, nel corso delle prossime tre-cinque giornate, il principale riferimento tecnico da tenere sotto osservazione.
Le aspettative sono di un rimbalzo fino all’area di resistenza posizionata tra 69.70 e 70.45, raggiunta la quale sarà necessario attendere indicazioni dai prezzi prima di aggiornare di nuovo lo scenario. Per poter preventivare lo sviluppo di un quadro rialzista sostenibile, sarebbe indispensabile in questa fase un’adeguata stabilizzazione dei valori sopra quota 70.45.
Passeremo in seguito all’analisi del grafico a barre da 30 minuti, per individuare i riferimenti validi per il brevissimo periodo con cui seguire il tentativo di recupero in atto.
Il petrolio è stato sorretto quest’oggi dal netto calo delle scorte statunitensi segnalato dall’EIA (–5,8 milioni di barili) e da un possibile anticipo del primo taglio dei tassi da parte della Fed già a luglio, elemento che potrebbe rafforzare la domanda.
La tregua tra Iran e Israele sembra tenere, ma resta fragile: secondo fonti USA, i recenti attacchi non hanno annullato la capacità nucleare iraniana, solo rallentata. Gli analisti segnalano che, pur con un minor rischio geopolitico nel breve, resta forte la richiesta di forniture immediate.
Per ora i prezzi del greggio sembrano avviati verso una fase di consolidamento, in attesa di nuovi segnali macroeconomici dagli Stati Uniti e delle prossime mosse della Federal Reserve.
Il grafico a barre da 30 minuti individua due livelli di supporto validi fino all’intera sessione di domani, 26 giugno, a quota 64.15 e fra 62.90/63.20. Tali livelli costituiranno ancora punti di probabile reazione in caso di arretramenti fra stanotte e giovedì.
Le aspettative restano orientate a un recupero fino a 68.47, obiettivo virtualmente raggiungibile entro la fine della settimana in corso. Lo scenario verrebbe interrotto dall’eventuale cedimento di quota 62.90, confermato da una chiusura inferiore sul grafico a 30 minuti. In tal caso, si imporrebbe una revisione delle aspettative di brevissimo periodo.
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Federico Dalla Bona è analista tecnico professionista dal 2002. Ha pubblicato centinaia di articoli sui maggiori portali web finanziari e fornito per oltre 15 anni contenuti in diretta TV su ClassCNBC. Figura tra gli autori di uno studio dell’Università di Pisa volto all’applicazione delle tecniche di intelligenza artificiale sui mercati finanziari. Dal 2016 dirige una società che si occupa di sviluppo di trading-systems e pubblicazioni web.