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Prezzi Petrolio Greggio: WTI Ancora a Rischio Tracolli, Resistenza 65.70/66.00

Da
Federico Dalla Bona
Pubblicato: Aug 31, 2025, 19:08 GMT+00:00

Primi segnali espliciti di malcontento da Mosca verso la strategia OPEC+, che fomenta pressione ribassista sui prezzi del petrolio.

Prezzi Petrolio Greggio: WTI Ancora a Rischio Tracolli, Resistenza 65.70/66.00

I prezzi del petrolio greggio WTI quotato al Nymex hanno attraversato l’ultima settimana di agosto in sostanziale stabilizzazione, nel range relativamente stretto compreso fra 62.95 e 65.10.

L’elemento tecnico di maggior rilievo, come evidenziato dal grafico a candele settimanali, è la presenza di un livello di resistenza situato fra 65.70/66.00, la cui tenuta mantiene attiva la fase ribassista dominante che prosegue sin dai massimi del 2022 a 130.50. Affinché si possa ripristinare una tendenza rialzista sostenibile, è indispensabile che i valori si riportino quanto prima – con stabilità – oltre la linea dei 66.00.

Le potenzialità di recupero del mercato sono, in questo momento, strettamente legate alla tenuta di un’area di supporto che si trova fra 62.95/63.25. Sarebbe probabilmente sufficiente la semplice violazione del supporto, senza attendere alcun’altra conferma, per interrompere il tentativo di recupero in atto dai minimi di metà agosto. Questo cederebbe il passo alla ripresa delle vendite, in prima istanza fino a 60.60/60.85.

Malcontento di Mosca verso l’Opec+

Il primo semestre dell’anno ha evidenziato difficoltà per Rosneft, la maggiore compagnia petrolifera russa: l’utile netto è crollato del 68%, fermandosi a 245 miliardi di rubli (circa 3 miliardi di dollari). A pesare sono stati i prezzi deboli del greggio, condizionati dall’aumento della produzione da parte di Arabia Saudita e altri Paesi OPEC.

Le dichiarazioni dell’amministratore delegato Igor Sechin, da sempre scettico sull’alleanza con l’OPEC, rappresentano il primo segnale esplicito di malcontento da Mosca verso la strategia OPEC+, che quest’anno ha accelerato l’allentamento dei tagli per recuperare quote di mercato, anche su pressione degli Stati Uniti. Russia, pur esprimendo preoccupazioni nelle riunioni del gruppo, ha finito per appoggiare le mosse.

Secondo Sechin, la conseguenza è un surplus globale che potrebbe raggiungere i 2,6 milioni di barili al giorno nel quarto trimestre, riducendosi a 2,2 milioni bpd nel 2026. Se queste previsioni si confermassero, il quadro indicherebbe una pressione ribassista sui prezzi del greggio nei prossimi mesi, con un mercato più squilibrato rispetto agli anni passati.

Scenario Tecnico a 1-2 giornate

Su grafico a barre da 30 minuti focalizziamo l’attenzione sull’individuazione dei supporti di brevissimo periodo, ossia quelli che sorreggono il recupero in atto con riferimento alle prossime 1–2 sedute. Si tratta in particolare dei livelli posti a 63.78/63.83 e 63.53/63.60.

Siamo in presenza di un segnale rialzista di brevissimo periodo che risulta ancora attivo, per cui le probabilità pendono a nostro avviso verso la tenuta dei supporti, a favore del superamento della resistenza più vicina, situata già a 64.35. Le proiezioni tecniche, nel corso della settimana, legittimano aspettative di ulteriore allungo in direzione di 65.40/65.50.

Il segnale tecnico è long sfruttando ogni eventuale riavvicinamento ai livelli di supporto, da rilevazioni comunque non superiori a quota 64.00. Il quadro descritto verrebbe annullato da una chiusura inferiore a 63.53 su grafico a 30 minuti.

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Sull'Autore

Federico Dalla Bona è analista tecnico professionista dal 2002. Ha pubblicato centinaia di articoli sui maggiori portali web finanziari e fornito per oltre 15 anni contenuti in diretta TV su ClassCNBC. Figura tra gli autori di uno studio dell’Università di Pisa volto all’applicazione delle tecniche di intelligenza artificiale sui mercati finanziari. Dal 2016 dirige una società che si occupa di sviluppo di trading-systems e pubblicazioni web.

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