Il prezzo del petrolio greggio WTI è stato costretto ad arretrare nuovamente, dopo aver fatto i conti con la resistenza di 67,5 dollari al barile. Nel
Il prezzo del petrolio greggio WTI è stato costretto ad arretrare nuovamente, dopo aver fatto i conti con la resistenza di 67,5 dollari al barile. Nel complesso, la spinta al recupero non si è esaurita e il petrolio cerca spazio sufficiente per guadagnare terreno e allontanarsi dai target di prezzo sotto i 65 dollari.
Il gas naturale, invece, passa di mano a 3,488 dollari, dunque non lontano dai minimi mensili. Il mantenimento delle quotazioni sotto 3,5 dollari significherebbe un aumento della pressione ribassista verso il livello EMA a 200 giorni.
Intanto, oggi al momento della scrittura il petrolio greggio WTI segna 66,90 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 3,487 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI potrebbe mantenersi ancora rialzista, spinto da notizie ancora una volta provenienti dal Medio Oriente. In particolare, è stato reso noto che l’Iran è ufficialmente uscito dall’AIEA, il centro mondiale per la cooperazione sul campo del nucleare. Tanto è bastato per suggerire un possibile rinfocolarsi del conflitto in Medio Oriente, con la minaccia nucleare all’orizzonte.
Il petrolio greggio ha ripreso quota per allontanarsi dai livelli sotto i 65 dollari, ma ha dovuto frenare sul target intermedio di 67,5 dollari. Già nella giornata odierna, se la spinta rialzista dovesse proseguire, potremmo attenderci altri tentativi di recupero. Il superamento del target in questione farebbe spazio per un allungo fino ai 68 dollari e oltre, con obiettivo finale rappresentato chiaramente dal target tondo di 70 dollari.
Di contro, se il petrolio greggio non dovesse riuscire a mantenersi chiaramente rialzista, il primo arretramento vedrà il raggiungimento dei 65 dollari. Qualsiasi calo sotto questo valore segnerebbe un nuovo tentativo di estensione ribassista di breve termine.
Per il gas naturale, la pressione ribassista si mostra più netta e non si sono ancora ravvisati tentativi di ripresa. Se la materia prima dovesse mantenersi sotto il supporto attuale di 3,5 dollari per estendere ulteriormente i ribassi, allora l’obiettivo da tenere sempre in considerazione è quello a 3,378. Si tratta dell’EMA a 200 giorni, che fa ancora da spartiacque tra uno scenario caratterizzato da alcune prospettive di ripresa (quello attuale) e un contesto tecnico invece più nettamente ribassista.
Il superamento dell’EMA a 200 giorni potrebbe infatti riportare il prezzo del gas naturale dritto sui minimi tra i 3,20 e i 3,30 dollari.
Per uno sguardo a tutti gli eventi economici di oggi, controlla il nostro calendario economico. È inoltre possibile seguire la nostra pagina Facebook per rimanere aggiornati sulle ultime notizie economiche e analisi tecniche.
Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.