Il prezzo dell’Oro registra un nuovo slancio rialzista, in mezzo ai timori di guerra commerciale e alle tensioni geopolitiche. Intanto il dollaro americano tocca un nuovo minimo di due settimane.
Il prezzo dell’Oro mantiene il momentum rialzista durante la sessione europea di venerdì, scambiando sopra il livello chiave dei 2.650 $. Nonostante un lieve allentamento dai recenti massimi, il metallo giallo beneficia di un mix di fattori geopolitici ed economici che alimentano il sentiment rialzista.
Le preoccupazioni crescenti sull’impatto delle politiche commerciali del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump continuano a favorire il prezzo dell’Oro. L’annuncio di nuove tariffe su tutti i prodotti provenienti da Canada, Messico e Cina ha aumentato i timori di guerre commerciali, spingendo gli investitori verso asset rifugio come il metallo giallo. Allo stesso tempo, la guerra tra Russia e Ucraina, con la minaccia di attacchi con missili ipersonici, mantiene elevati i rischi geopolitici. Questi sviluppi, uniti a un calo del dollaro americano che ha toccato un minimo di due settimane e ai rendimenti obbligazionari USA in calo, rafforzano ulteriormente il supporto per il metallo giallo.
Le aspettative che la Federal Reserve possa rallentare il ritmo dei tagli dei tassi di interesse rappresentano un altro elemento di sostegno per il prezzo dell’Oro. I dati PCE di ottobre hanno evidenziato un arresto nei progressi verso la riduzione dell’inflazione, suggerendo che la FED potrebbe adottare un approccio più cauto. Attualmente, i mercati scontano una probabilità del 66% di un taglio dei tassi nella riunione di dicembre, ma l’incertezza sulle prospettive per il 2025 limita ulteriori cali dei rendimenti obbligazionari.
Inoltre, i verbali della riunione del FOMC di novembre hanno rivelato divisioni tra i membri del comitato sulla necessità di ulteriori riduzioni dei tassi, evidenziando un approccio prudente in un contesto di pressioni inflazionistiche e incertezza economica.
Al momento della scrittura il prezzo dell’Oro quota 2.662,13 $, in rialzo dello 0,93% ed in piena tendenza rialzista che sta sfruttando il rimbalzo dal supporto dei 2.620 $. Una chiusura sopra i 2.660 $ verrebbe visto come un fattore scatenante chiave per i tori, i quali cercheranno da quel momento in poi di raggiungere almeno la resistenza chiave dei 2.700 $.
In alternativa, uno scivolamento sotto i 2.600 $ verrebbe visto come l’input che gli orsi aspettavano per aumentare le loro posizioni al fine di raggiungere di nuovo l’area di swing LONG intorno i 2.560 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.