Il prezzo dell’Oro non sta registrando una ripresa significativa all'inizio della settimana, nonostante i dazi siano previsti per martedì.
Il prezzo dell’Oro rimane stabile e senza una chiara direzione, oscillando nei primi scambi della settimana. Nonostante un’impennata iniziale durante la sessione asiatica, il metallo giallo non ha reagito in modo significativo agli sviluppi geopolitici e alle preoccupazioni legate alle politiche tariffarie statunitensi. Sebbene le tariffe proposte dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per Messico, Canada e Cina siano un fattore di incertezza, non sembra che stiano spingendo gli investitori a rifugiarsi nel metallo giallo come avvenuto in passato.
Le scommesse su un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve continuano a influenzare la dinamica del prezzo dell’Oro. Secondo gli ultimi dati provenienti dallo strumento FedWatch, c’è una probabilità del 75,5% che la FED riduca i tassi di interesse già a partire da giugno, una mossa che potrebbe sostenere ulteriormente il metallo giallo. Il rallentamento dell’inflazione negli Stati Uniti e i dati economici più deboli alimentano le aspettative che la Banca Centrale americana possa allentare la politica monetaria. Tuttavia, la stabilità dell’Oro suggerisce che gli investitori siano in attesa di ulteriori segnali dalle autorità monetarie e politiche.
Nonostante l’incertezza che circonda le tariffe imposte da Trump, il mercato sembra ancora incerto sui suoi impatti a lungo termine. Le tariffe sui prodotti provenienti da Messico e Canada, insieme alla minaccia di nuove tariffe sulla Cina, sono percepite come fattori che potrebbero alimentare l’inflazione e costringere la FED a mantenere una politica restrittiva. Questa incertezza sui tassi di interesse sta creando un’atmosfera cauta, e molti trader sembrano aspettare ulteriori sviluppi prima di prendere decisioni decisive.
Oltre alla politica monetaria, i continui sviluppi geopolitici hanno un impatto significativo sul prezzo dell’Oro, dove la disputa tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e le autorità statunitensi ha sollevato dubbi su come si evolverà la situazione in Ucraina.
Al momento della scrittura il prezzo dell’Oro quota 2.870,83 $, in rialzo dello 0,44% ed in pieno tentativo di cercare di capitalizzare il rimbalzo dai 2.850 $ che permetterebbe ai tori di puntare in maniera decisa il livello annuale dei 2.894,93 $, il cui superamento permetterebbe al metallo giallo di estendere il rialzo e raggiungere prima la zona dei massimi storici intorno i 2.960 $ e successivamente il livello annuale dei 2.980,35 $.
Al ribasso, una chiusura negativa sotto i 2.850 $ darebbe il via ad una continuazione dell’attuale movimento SHORT, con il livello annuale dei 2.790,17 $ a rappresentare il principale obiettivo ribassista.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.