L'Argento sta facendo a reggere, cedendo ancora terreno e allontanandosi sempre di più dalla resistenza dei 38,50 $ ed invertendo pericolosamente la tendenza.
Il prezzo dell’Argento continua a subire una pressione ribassista, con le quotazioni che si attestano intorno a 38,10 $, in territorio negativo che sta consolidando il forte ribasso di venerdì. Il recente movimento discendente ha portato il metallo prezioso al di sotto sia del livello chiave dei 39,50 $, segnale tecnico che suggeriscono un possibile cambio di tendenza nel breve termine.
La debolezza del metallo prezioso è amplificata da due fattori convergenti: il rafforzamento del dollaro statunitense e la solidità dei dati macroeconomici statunitense, che mantengono alta la probabilità di tassi d’interesse elevati ancora a lungo. Questi elementi penalizzano gli asset come l’Oro e appunto l’Argento, a vantaggio di strumenti obbligazionari e valute rifugio.
Dal punto di vista tecnico, la rottura della resistenza dei 38,50 $ ha aperto la strada a ulteriori ribassi. Il supporto immediato si colloca a 37,923 $, un livello annuale; una chiusura giornaliera al di sotto di questo livello potrebbe accelerare la discesa verso il livello chiave dei 37 $ e successivamente a 36,55 $, due livelli importanti.
Gli indicatori di momentum supportano questa visione negativa, con l’RSI che si trova a circa 35, non ancora in area di ipervenduto, ma in costante discesa, lasciando spazio a nuovi movimenti ribassisti. Inoltre, il volume registrato durante la settimana precedente è stato elevato, confermando la validità tecnica del breakout.
Il contesto macro e l’attuale mancanza di domanda per beni rifugio rendono difficile un’inversione a breve. Solo dati USA nettamente peggiori delle attese, come PIL o mercato del lavoro, potrebbero riequilibrare la bilancia.
Per tornare a una prospettiva rialzista, almeno sul breve termine, il metallo prezioso deve riuscire a chiudere sopra i 38,50 $. Questo livello rappresenta una doppia resistenza tecnica e psicologica, dove solo una rottura con volumi significativi potrebbe innescare un rimbalzo verso i 39 $.
Tuttavia, l’attuale contesto non è favorevole al metallo prezioso. Gli alti tassi e la fiducia nei fondamentali USA continuano a spingere gli investitori verso asset che danno un rendimento, lasciando poco spazio a rally duraturi sul fronte dell’Argento, almeno fino a un cambiamento di tono nella politica monetaria.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.