L'Argento potrebbe continuare ad apprezzarsi in seguito alla decisione di Moody's di declassare di un livello il rating creditizio degli Stati Uniti.
Il prezzo dell’Argento cerca di riprendersi dopo le ultime perdite, oscillando a 32,40 $ durante le contrattazioni europee di lunedì, continuando la fase laterale che dura da ormai poco più di un mese. Nonostante il calo recente, ci sono segnali che il ribasso del metallo prezioso potrebbe essere limitato, grazie all’aumento della domanda di beni rifugio, alimentata dalla crescente preoccupazione per l’economia statunitense e la stabilità fiscale.
Uno dei fattori che potrebbero limitare la discesa dell’Argento è il declassamento del rating del credito degli Stati Uniti da parte di Moody’s, che ha abbassato il rating da AAA a Aa1. Questo declassamento riflette l’aumento del debito pubblico degli Stati Uniti e l’impatto crescente dei costi per il servizio del debito. Secondo le stime di Moody’s, il debito federale statunitense potrebbe raggiungere circa il 134% del PIL entro il 2035, in netto aumento rispetto al 98% nel 2023. L’ampliamento del deficit federale, che si prevede raggiunga quasi il 9% del PIL, è principalmente attribuito ai costi crescenti legati al servizio del debito e alla spesa per diritti acquisiti, con un abbassamento delle entrate fiscali. Questo scenario potrebbe aumentare l’incertezza economica, spingendo gli investitori a cercare beni rifugio come l’Argento.
Parallelamente, il metallo prezioso è stato messo sotto pressione dal miglioramento del sentiment globale sul rischio. Le recenti trattative tra Stati Uniti e Cina, che hanno portato a un accordo preliminare sulla riduzione dei dazi, hanno dato un forte impulso alla fiducia degli investitori. L’accordo ha visto Washington ridurre i dazi sui prodotti cinesi dal 145% al 30%, mentre Pechino ha abbassato i dazi sulle importazioni statunitensi dal 125% al 10%. L’ottimismo è stato ulteriormente alimentato dalle prospettive di un accordo nucleare tra Stati Uniti e Iran, insieme ai colloqui imminenti tra il presidente statunitense Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin, volti a ridurre le tensioni in Ucraina.
Al momento della scrittura, il prezzo dell’Argento quota 36,36 $, registrando un incremento dello 0,20%. Il metallo prezioso sembra essere in fase di consolidamento, cercando di gettare le basi per un ritorno del momentum rialzista dopo aver rimbalzato dal supporto a 32,20 $. Se i tori riusciranno a mantenere il controllo, potranno mirare alla resistenza a 32,80 $ e al livello annuale di 33,186 $.
Al contrario, una chiusura negativa sotto i 32,20 $ potrebbe aprire la strada a un movimento ribassista, con il metallo prezioso che potrebbe scendere fino al livello annuale di 31,814 $. Se questo supporto venisse violato, gli orsi potrebbero puntare a un ulteriore calo verso il livello chiave dei 31 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.